Raffica di rapine e pestaggi tra la Ferrovia e il Mercato: preso il predone solitario che terrorizzava hotel e negozi

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NAPOLI – Un incubo durato meno di ventiquattro ore, un’escalation di violenza che ha seminato il terrore tra Piazza Garibaldi e il cuore antico della città. Quattro rapine, aggressioni brutali, vittime terrorizzate. Ma la fuga del predone solitario è finita ieri, in tarda mattinata, lungo il Rettifilo. Si chiama Antonio Monticelli, ha 42 anni, è napoletano ma residente a Melito, e secondo gli inquirenti è lui l’uomo che, tra giovedì pomeriggio e venerdì mattina, ha messo a ferro e fuoco la zona della Ferrovia. L’epilogo della sua folle corsa è avvenuto grazie all’intervento dei poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale, che lo hanno bloccato al termine di un concitato inseguimento, ponendo fine a un’allerta che aveva gettato nell’angoscia commercianti e albergatori.

Tutto ha inizio poco dopo le 18 di giovedì 20 novembre. La prima scena del crimine è un Caf in via Aquila, a pochi passi da corso Novara. Monticelli, descritto come un uomo risoluto e violento, fa irruzione nell’ufficio. Senza preamboli, si scaglia sulla titolare, le tappa la bocca con una mano per impedirle di urlare e si fa consegnare il magro incasso presente: appena 20 euro. Ma non è abbastanza. Prima di fuggire, in un gesto di pura crudeltà, le afferra il braccio e le strappa con forza un anello d’oro che portava al dito, lasciandola sotto shock.

Passano appena due ore e il rapinatore torna a colpire. Il suo raggio d’azione si sposta nella centralissima piazza Garibaldi. Questa volta l’obiettivo è l’Una Hotels. Il modus operandi cambia leggermente: Monticelli entra nella hall fingendosi un potenziale cliente, si avvicina al bancone e chiede informazioni per una stanza. È una trappola. Pochi istanti dopo, l’uomo estrae un coltello e lo punta contro le due receptionist di turno. Sotto la minaccia dell’arma, le due donne, terrorizzate, sono costrette a consegnargli 400 euro in contanti e un telefono cellulare. Ottenuto il bottino, il 42enne si allontana con calma, svanendo nel caos della piazza.

Dopo una notte di apparente tregua, l’incubo ricomincia alle prime luci dell’alba di ieri, venerdì 21 novembre. Alle 7:10, Monticelli è di nuovo in azione, ancora una volta nel mirino una struttura ricettiva: l’hotel Dei Mille di via Torino, nel quartiere Vasto. Qui la violenza raggiunge un nuovo picco. L’uomo non si limita alle minacce: si scaglia con furia cieca contro l’addetto alla reception, colpendolo con calci e pugni prima di arraffare 50 euro dalla cassa e darsi alla fuga, lasciando la vittima a terra, dolorante e spaventata.

L’ultimo atto della sua scia criminale va in scena alle 11:15 nel quartiere Mercato. Monticelli entra in una rivendita di tabacchi in vico Gabella. Immobilizza la titolare e tenta di accedere all’area blindata dove è custodito l’incasso. Ma questa volta qualcosa va storto. Proprio in quel frangente, nel locale entra il marito della donna che, capendo la situazione, non esita a intervenire. Sorpreso dalla reazione inaspettata, il rapinatore viene messo in fuga.

È la sua ultima mossa. Le pattuglie dell’Upg, già allertate dalle precedenti denunce e con un identikit preciso del sospettato, stavano già battendo la zona in una vera e propria caccia all’uomo. Poco dopo la tentata rapina al tabacchi, una volante lo intercetta mentre cammina a passo svelto lungo corso Umberto I. Alla vista della polizia, Monticelli tenta un’ultima, disperata fuga a piedi. Ne nasce un breve ma intenso inseguimento tra i passanti, che si conclude pochi minuti dopo in piazza Sant’Eligio, dove gli agenti riescono finalmente a raggiungerlo, bloccarlo e a far scattare le manette ai polsi. Sottoposto a fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata e lesioni, è stato condotto in questura. Per i commercianti e gli operatori della zona, è la fine di un incubo.

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