Ragusa, maltrattamenti ad anziani: tre arresti

L’indagine ha preso dalla segnalazione di alcuni comportamenti non corrispondenti all’obbligo di assistenza a favore di anziani all’interno di una casa di riposo

ROMA – La Polizia di Stato di Ragusa, su disposizione del GIP presso il Tribunale e su richiesta della Procura della Repubblica, ha eseguito 3 misure cautelari nei confronti 3 donne, responsabili di maltrattamenti ai danni di anziani.

L’indagine ha preso dalla segnalazione di alcuni comportamenti non corrispondenti all’obbligo di assistenza a favore di anziani all’interno di una casa di riposo.

L’attività investigativa, costituita da appostamenti, controlli, attività di osservazione, ha permesso ai poliziotti della Squadra Mobile di raccogliere inequivocabili fonti di prova a carico di tre assistenti sanitarie.

Le donne, senza alcun motivo, deridevano gli anziani. Li spintonavano, insultandoli ed umiliandoli quotidianamente. Nonostante le vittime, in più occasioni, chiedevano aiuto per tutta la notte senza ricevere assistenza.

Una donna anziana malata di alzheimer voleva solo andare in bagno. E per tutta risposta l’indomani mattina veniva insultata per aver disturbato il sonno di chi doveva assisterle. Due delle indagate, commentando tra loro la notte appena trascorsa auguravano la morte dell’anziana perché dava fastidio.

Quotidianamente gli ospiti della casa di riposo venivano apostrofati in ogni modo con pesanti insulti e violenze, schiaffi, spinte. Anche strattonamenti, umiliazioni, addirittura una delle indagate si sdraiava sopra un’ospite della struttura per non farla alzare.

Dopo le notifiche dei provvedimenti a loro carico, due delle indagate sono state sottoposte agli arresti domiciliari e la terza, (a suo carico sono stati documentati meno episodi), è stata sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione in Questura.

“La Polizia di Stato assicura alla giustizia tre donne per un gravissimo fatto reato ai danni di anziani indifesi. Questo grazie alla partecipazione di cittadini dal grande senso civico che hanno segnalato tempestivamente ciò che accadeva all’interno della casa di riposo. Ancora una volta la sicurezza partecipata fornisce fondamentali elementi per poter individuare i responsabili di ignobili reati”.

(LaPresse)

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