Rai: le nomine di competenza del Tesoro arriveranno a fine settimana

Il governo deve scegliere amministratore delegato e presidente, che dovrebbero essere indicati rispettivamente da M5s e dalla Lega

Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace
di Antonella Scutiero

ROMA (LaPresse) – A viale Mazzini non resta che aspettare. Il governo è al lavoro ma le due nomine di competenza del ministero del Tesoro dovrebbero arrivare verso la fine della settimana. Il vertice di maggioranza previsto per lunedì pomeriggio non c’è stato ma “sulle nomine in Rai siamo a buon punto”, ha assicurato il vicepremier Luigi Di Maio.

“Stiamo procedendo all’individuazione di personalità che siano slegate dalla politica. Perché era il primo ‘mistero’ che dobbiamo risolvere è perché abbiamo così tanti dipendenti ma esternalizziamo tutto”, ha spiegato. “Se ricominiciamo a reinternalizzare e valorizzare le persone che ci lavorano, forse la Rai comincerà ad essere un’industria culturale del nostro Paese”.

Il governo deve scegliere amministratore delegato e presidente, che dovrebbero essere indicati rispettivamente da M5s e dalla Lega

“A capo noi guardiamo a una figura manageriale. Quindi una persona che sia in grado di gestire un’azienda così grande che deve fare cultura. E che ha la mission di spendere bene i soldi del canone pagato dai cittadini”, ha spiegato Di Maio. Per il ruolo di Ad è in pole il manager televisivo Fabrizio Salini, ex manager di La7, per quello di presidente Giovanna Bianchi Clerici, che però dovrebbe incassare il gradimento dei due terzi della commissione di Vigilanza parlamentare. “Confidiamo di fare un buon lavoro, come abbiamo fatto per Cassa depositi e prestiti. Ad esterno o interno per me poco importa”.

La partita di Cdp dovrebbe chiudersi definitivamente martedì. Quando alle 18 è convocata l’assemblea che dovrebbe raccogliere l’indicazione di Palazzo Chigi. Accogliendo per il ruolo di ad Fabrizio Palermo, finora direttore finanziario della Cassa. Una partita chiusa, quest’ultima, grazie alla tregua sancita tra Tria e le due forze di maggioranza: il ministro dell’economia ha portato a casa in cambio la nomina di Alessandro Rivera a direttore generale del Tesoro.

Restano due nodi da sciogliere perché il giro di nomi e poltrone si chiuda

Il primo è quello del decreto dignità su cui Di Maio ha investito tantissimo e che vuole chiudere il prima possibile. Il secondo è quello di Ferrovie, dove sia Lega che M5s rivendicano il diritto a indicare il successore di Renato Mazzoncini. Giovedì 26 è convocata l’assemblea del gruppo di piazza della Croce Rossa, e non è escluso che venga chiesto un passo indietro del manager. Intanto dopo il Carroccio anche i pentastellati criticano la fusione di Ferrovie con Anas. “Per me è stata un’operazione sbagliata che si deve fermare”, ha detto senza mezzi termini Di Maio, trovando d’accordo con lui il collega dei Trasporti Danilo Toninelli: “è stata fatta senza capire perché. Quindi è certamente sbagliata”.

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