MILANO– Traduttrice, scrittrice, saggista, critica letteraria. La figura di Fernanda Pivano sfugge a ogni tipo di classificazione, a ogni dicitura che la incastri in un ruolo solo, a ogni schedatura che possa ridurre il suo immenso lavoro durato tutta la vita ad una professione che per lei invece rappresentava una missione.
La Pivano si è dedicata per quasi un secolo alla conoscenza, alla scoperta, alla promozione della letteratura e della cultura americana in Italia e in Europa: a dieci anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel 2009, Rai Storia rende omaggio alla ‘ragazza che ha scoperto l’America’ con il doc di Ilaria Dassi in onda per il ciclo ‘Italiani’ martedì 20 agosto alle 22.00 su Rai Storia.
Classe 1917, genovese di nascita e torinese d’adozione, Fernanda Pivano scopre la letteratura americana da adolescente grazie a Cesare Pavese, suo insegnante di letteratura comparata al liceo classico Massimo d’Azeglio di Torino. In epoca fascista traduce di nascosto L’antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters che Pavese stesso fa pubblicare da Einaudi, dopo averla trovata in un cassetto.
Nel 1943 Fernanda Pivano traduce per la prima volta in Europa Addio alle armi di Ernest Hemingway, letteratura ancora vietata in Italia per via della dittatura fascista. Per questa traduzione viene arrestata dalle SS naziste, ma fu proprio questo arresto ad incuriosire Hemingway, che durante un soggiorno a Cortina, la volle incontrare. Quel primo incontro fu l’inizio di una lunga e duratura amicizia, che fece di Nanda la traduttrice ufficiale di Hemingway e che diede inizio ad una lunga storia d’amore con la cultura d’oltreoceano. (LaPresse)