MILANO (LaPresse) – Con il Rinascimento, l’uomo e la natura tornano al centro della riflessione filosofica. I filosofi naturali propongono un nuovo sguardo sulla realtà e cominciano ad approfondire le arti meccaniche che nel Medioevo erano considerate attività minori. Fioriscono studi e pubblicazioni di architettura, meccanica, idraulica, ottica, medicina. Le botteghe d’arte rinascimentali diventano laboratori in cui pittori e scultori studiano la prospettiva, le geometria descrittiva, le proporzioni del corpo umano. In questo contesto – che apre la strada alla rivoluzione scientifica di Cinquecento e Seicento – c’è anche un forte ritorno alla magia. Temi al centro delle riflessioni del professor Lucio Villari e di Paolo Mieli a ‘Passato e Presente’, programma di Rai Cultura in onda giovedì 9 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Sono gli anni in cui l’astrologia si mescola e si confonde con l’astronomia, l’alchimia vede nascere i primi esperimenti di chimica. Lontani dalla magia demoniaca medievale, pensatori come Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Giordano Bruno o Tommaso Campanella, individuano nella figura del mago il sapiente che conosce i segreti della natura e li utilizza per addomesticarla. Quelli che oggi conosciamo come i padri della scienza moderna – Copernico, Galileo, Keplero, Newton – non sono immuni alle suggestioni magiche, ma la nascita del metodo scientifico porterà su una strada dove, al posto dei poteri segreti e taumaturgici del mago, subentrerà il rigore di una conoscenza che deve essere pubblica, condivisa e verificabile.