Raid a Miano, colpi di pistola in pieno giorno. E’ una dimostrazione di forza

luogo omicidio a Miano

NAPOLI – Il primo dettaglio che attira l’attenzione dei carabinieri è l’orario: alle 18 le strade sono un fiume di auto e passanti. Chi può pianificare un omicidio in pieno giorno?
Gli spari intorno alle 18, davanti ai negozi ancora aperti. I carabinieri hanno parlato con i commercianti e con le persone, che abitano in quel tratto della strada: cercano i testimoni del raid armato. Sul posto sono intervenuti i militari e il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale, del commissariato Scampia e della squadra mobile della polizia di Stato. Le indagini sono affidate ai militari dell’Arma, che hanno raccolti diversi elementi.

Francesco Abenante figura tra gli indagati nell’inchiesta che ha portato al blitz contro i nuovi Lo Russo nel giugno 2024, con cui erano stati smantellati i gruppi Scognamiglio e Pecorelli, entrambi ritenuti articolazioni dei ‘capitoni’ e in lotta tra loro per il controllo degli affari illeciti a Miano. Il 34enne viene ritenuto dagli inquirenti vicino al gruppo Pecorelli.

Gli inquirenti sospettano che i reduci dei Capitoni siano entrati nel mirino dei grandi ‘cartelli’ nell’area nord della città.
Qui c’era stato un patto tra clan: dopo i Lo Russo non ci saranno più cosche, sarà un territorio neutrale. E’ un fatto che tutti i tentativi di emergere fino a ora siano falliti sul nascere. I nuovi Lo Russo sono considerati una sorta di paranza emergente a Miano, dopo lo smantellamento dei ‘capitoni’, che oggi non esistono più. Probabilmente per questo – sospettano gli investigatori – sono entrati in rotta di collisione con i grandi clan dell’area nord. L’area in cui è avvenuto il duplice omicidio ieri pomeriggio era stata, negli anni scorsi, sotto il controllo del clan Lo Russo e, successivamente, contesa tra i gruppi criminali che avevano cercato di prenderne il posto.

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