ACERRA – Un’importante operazione investigativa ha permesso ai carabinieri di individuare e denunciare tre persone responsabili di un doppio raid nelle scuole del territorio. Grazie all’analisi delle immagini catturate dai sistemi di videosorveglianza pubblica e interna agli istituti scolastici, i militari della locale stazione, diretti dal comandante Giovanni Caccavale, sono riusciti a risalire all’identità dei responsabili. I fatti risalgono alla scorsa settimana, quando ignoti hanno preso di mira l’istituto Munari in via Diaz e il plesso di via dei Mille, che ospita il Secondo Circolo Didattico e alcune aule dello stesso Munari. Due degli autori hanno partecipato ad entrambi i furti, mentre nel secondo caso si è aggiunto anche un terzo complice. Dopo una serrata attività investigativa, i carabinieri hanno denunciato a piede libero tre soggetti: due uomini, rispettivamente di 33 e 31 anni, e una donna di 39 anni.
Nei loro confronti è stata avanzata anche una richiesta di misura cautelare. Le accuse contestate sono furto aggravato e danneggiamento. Durante il raid a via Diaz, i malviventi sono riusciti a sottrarre denaro dalle macchinette distributrici di bevande e snack. Nel tentativo di replicare l’operazione anche nel plesso di via dei Mille, uno dei tre si è ferito mentre cercava di forzare una delle macchinette automatiche, lasciando tracce che hanno contribuito all’identificazione. Decisivo per le indagini è stato il sistema di telecamere pubbliche del Comune e quello interno alle scuole, che hanno fornito immagini fondamentali per l’identificazione dei responsabili. Il sistema di videosorveglianza si conferma quindi uno strumento essenziale per le forze dell’ordine nella lotta contro i reati predatori. L’operazione dei carabinieri rappresenta un importante segnale nella tutela delle strutture scolastiche, spesso bersaglio di atti vandalici e furti che compromettono la sicurezza e il regolare svolgimento delle attività didattiche. Ora si attende l’eventuale adozione delle misure cautelari richieste dalla Procura nei confronti degli indagati.