NAPOLI – Ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Arrestato il fratello del boss pentito del Vomero.
Massimo Cimmino è accusato di aver rapinato un’anziana a uno sportello bancomat il 19 febbraio con un taglierino. La vittima rimase lievemente ferita alla gola e fu medicata in ospedale con quattro punti di sutura. Dopo pochi giorni gli agenti del commissariato Vomero individuarono il presunto responsabile e denunciarono il 51enne a piede libero alla magistratura. Le indagini partirono dai filmati delle telecamere e puntarono sullo scooter.
Ora è arrivata l’ordinanza cautelare della Procura: Massimo Cimmino ai domiciliari. Il fratello Luigi Cimmino oggi è un collaboratore di giustizia ed è ritenuto dagli inquirenti ex reggente nel quartiere Vomero del clan, che porta il suo nome. Dagli uffici della questura fanno sapere che la vicenda è accaduta in via Francesco Florimo la domenica del 19 febbraio. L’anziana vittima si trovava all’interno dell’area bancomat Unicredit, per effettuare una operazione di prelievo di contanti. Terminata l’operazione, la donna era stata bloccata da un uomo corpulento, con il volto travisato da casco e passamontagna, che, dopo averla spinta contro il muro, impedendole di uscire dalla banca, le aveva puntato un taglierino alla gola, costringendola a consegnargli la somma di denaro che poco prima aveva prelevato.
L’uomo poi si era dato alla fuga a bordo del suo scooter, mentre la malcapitata era stata soccorsa e trasportata dal personale medico del 118 presso il nosocomio Pellegrini, dove era stata refertata per le lesioni riportate durante la rapina. Le tempestive indagini si sono concentrate sul motoveicolo, che, attraverso la visione delle telecamere di videosorveglianza dell’istituto Unicredit e delle telecamere situate sul territorio, è risultato essere marca Aprilia con targa polacca in noleggio al 51enne. L’uomo si era presentato alla polizia e, sentito in merito ai fatti, aveva confermato di essere l’autore della rapina.
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