NAPOLI – I reduci delle ‘paranze’ si buttano nel comparto rapine. Il centro storico sembra essere diventato terreno di caccia prediletto. A segnalarlo non sono solo le forze dell’ordine ma gli stessi residenti e commercianti che nelle ultime settimane hanno rilevato come questo particolare tipo di reato sia in aumento.
Altro particolare rilevante, riferiscono gli investigatori è che, ad esempio, tra i vicoli di Forcella, del Vasto e dei Decumani non stanno operando solo rapinatori solitari ma veri e propri ‘branchi’ composti di 4 o 5 elementi, quasi tutti di giovanissima età. Si tratta di un aspetto non secondario del problema perché, come riferiscono le stesse forze dell’ordine, era tempo che non si registrava una così intensa attività da parte delle cosiddette ‘batterie’.
Il modus operandi è sempre lo stesso, riferiscono gli investigatori. I rapinatori, minino due, seguono le vittime predestinate, in genere coppiette o turisti, fino a un luogo isolato, dove poter agire indisturbati. Soldi, cellulari, scooter le prede più ambite dagli aggressori che, per ottenerle, non si fanno scrupolo di mostrare le armi a scopo intimidatorio.
Che cosa possa avere generato questa esplosione di microcriminalità è ancora argomento di studio da parte degli inquirenti che in poche settimane si sono ritrovati a dover fronteggiare quella che è stata definita un’ondata di casi. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine nei bilanci di fine anno, malgrado una diminuzione degli omicidi, sarebbero i furti e gli scippi a non aver subito flessioni. Almeno due complici, uno scooter, una vittima e qualcosa da rubare.
Non importa se di grande o modesto valore, si punta sulla quantità. Lavorano così gli scippatori e i rapinatori che battono il territorio del capoluogo. I numeri fanno impressione e probabilmente si tratta di un dato espresso solo per difetto data la capienza smisurata del bacino del sommerso. Tra città e hinterland ci sarebbero non meno di quattrocento aggressioni per rapina e scippo.