Ravasi: “Agitare il rosario rituale magico, Cristo non sopporta le ipocrisie”

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Il cardinale Gianfranco Ravasi (Foto Lapresse - Matteo Corner)

ROMA – “Fede e religione non sono sinonimi, anche se tra loro connessi. La fede è un’esperienza esistenziale, una scelta radicale. La religione è la manifestazione esteriore. Agitare il Vangelo, ostentare il rosario, baciare il crocefisso non fa di te necessariamente un credente”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il cardinale Gianfranco Ravasi. “Cristo condanna chi prende i primi posti in sinagoga, chi allunga i filattèri, le pergamene con i versetti della Torah. Cristo perdona tutte le colpe, ma non sopporta le ipocrisie. Non esiste l’autosalvezza. Non ci si salva con le manifestazioni esteriori, ma con la profonda adesione alle scelte morali ed esistenziali. Non è il gesto rituale che salva. Il sacramento è “opus operatum”, atto oggettivo segnato dalla presenza divina, ma anche “opus operantis”, atto soggettivo, scelta vitale e morale. Altrimenti è rito magico. Magia”, aggiunge.

(LaPresse)

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