Ci sono 14 denunciati per l’organizzazione del rave party di Halloween ‘Witchtek’ alla periferia di Modena. Sono 13 italiani e un olandese, identificati dalla polizia mentre stavano lasciando il capannone in via Marino. La Questura di Modena ha provveduto anche al sequestro dell’impianto audio utilizzato durante il rave per un valore complessivo di 150mila euro.
Il deflusso dei partecipanti dal capannone di via Marino si è concluso in maniera pacifica nella serata di ieri. Durante le operazioni di messa in sicurezza dell’area interessata dal rave sono stati fermati lungo le strade di deflusso e scortati in Questura 14 autocarri con strumenti musicali, mixer e casse utilizzate dai raver.
Il deflusso e le operazioni di sgombero sono avvenute nel corso dell’intera giornata di ieri e attraverso trattative tra forze dell’ordine e partecipanti senza alcuna tensione, secondo un dispositivo di ordine pubblico predisposto dalla Questura di Modena, con il coordinamento tra le attività di intelligence della Digos e quelle investigative della Squadra Mobile le cui pattuglie erano dispiegate sul territorio.
In serata sono stati identificati anche 25 raver olandesi che sono stati allontanati dalla Stradale, dopo un controllo a Campogalliano, dove erano intenzionati a fermarsi con i loro 6 camper.
Al rave, secondo alcune stime, hanno preso parte 3.500 persone che da sabato 30 ottobre hanno occupato il capannone dismesso alla periferia modenese. Il raduno sarebbe dovuto andare avanti con qualche migliaio di partecipanti fino al 1 novembre, ma dopo una notte di musica a tutto volume e svincoli autostradali deviati a Modena Nord per esigenze di sicurezza, domenica mattina è arrivato lo stop del titolare del Viminale.
L’edificio è stato sgomberato – pacificamente, senza tensioni – dopo l’intervento delle forze dell’ordine che questa mattina hanno trattato con i partecipanti spiegando loro che l’immobile era “pericolante” e che quindi andava messo sotto sequestro. I partecipanti, dopo aver ripulito il capannone dai rifiuti accatastati in due giorni di bagordi, hanno lasciato lo stabile sotto lo sguardo vigile delle forze dell’ordine.
di Laura Pirone