VERONA – È il minuto 55 della partita tra Verona e Brescia. Il pallone è tra i piedi di Mario Balotelli. Ad un certo punto il numero 45 bresciano lo prende con le mani e lo scaglia con violenza verso la curva scaligera. Vuole uscire, probabilmente frustrato da cori razzisti che il forte attaccante avrebbe sentito per gran parte del match.
La reazione ai cori razzisti
I compagni di squadra lo calmano, intervengono anche gli avversari che sembrano comprenderlo e lo invitano a rimanere in campo. Dallo speaker dello stadio l’appello ad evitare qualsiasi coro discriminatorio che consente alla partita di riprendere regolarmente. Da Verona, a fine partita, l’episodio non è stato stigmatizzato ma società e tecnico hanno difeso i propri tifosi: “Non è successo niente”. La realtà è che il problema resta e negare che esista il razzismo sui nostri campi di calcio significa invece accettarlo. Quasi un anno fa l’episodio assurdo del difensore del Napoli Kalidou Koulibaly a San Siro contro l’Inter, con i tifosi di casa ad apostrofare con i ‘boooo’ ogni tocco del giocatore senegalese.
Un sistema calcio da rivedere
Appena tre giorni fa partita sospesa all’Olimpico tra Roma e Napoli a causa di cori di discriminazione territoriale dei sostenitori giallorossi nei confronti di Napoli e dei napoletani. Ora l’ennesima testimonianza di qualcosa che non va, di come il sistema calcio, al di là delle regole sportive spesso opinabili, sia completamente da riformare. E le risposte non possono essere la sospensione della gara per qualche minuto o alcune migliaia di euro di multa comminati alle società di calcio. È necessario fare di più, come accaduto in Germania o in Inghilterra dove gli stadi sono diventati luoghi di spettacolo per famiglie grazie all’eliminazione di ogni forma di inciviltà. I mezzi ci sono, serve semplicemente la volontà di utilizzarli. La volontà, appunto: e se il problema fosse proprio questo?
Vergogna nella vergogna
“Balotelli secondo me è italiano perché ha la cittadinanza italiana, ma non potrà mai essere del tutto italiano”. E’ la dichiarazione di Luca Castellini, capo degli ultras dell’Hellas, commentando i cori razzisti indirizzati contro Mario Balotelli in Verona-Brescia, intervistato da Radio Café, come riporta LaPresse. Rispondendo ai conduttori della trasmissione, che gli hanno fatto ascoltare la registrazione dei ‘buu’, Castellini ha spiegato che “quegli ululati sono di quattro persone che si sono sentiti solo da chi ha fatto il video. Li ha sentiti Balotelli nella sua testa. Si dà per per scontato che ci siano stati cori. Come con il Milan due anni fa abbiamo esultato, abbiamo battuto le mani a Mario. Infatti l’arbitro, quando Balotelli ha buttato il pallone, non si è neanche reso conto del perché. E voi dovreste aspettare il giudice sportivo. Vedrete che la curva di Verona non sarà sanzionata”,