Milano, 3 ago. (LaPresse) – “Abbiamo mosso tutti i nostri legali e le istituzioni per questa vicenda, abbiamo richiesto il rinvio di alcune partite del Chievo Verona. Sarebbe paradossale se il Verona dovesse partecipare ad un altro campionato di Serie A dopo tutte queste plusvalenze false”. E’ quanto dichiara Gianni Vrenna, presidente del Crotone, in un’intervista a Radio Radio, sulla caso delle presunte plusvalenze fittizie che riguarda la società veneta. Il Procuratore Figc oggi ha deferito il club e il presidente Luca Campedelli. “Noi – annuncia Vrenna – chiederemo che si fermi il Chievo Verona per arrivare alla fine del processo con tutta la situazione chiara. Una società che per 3 anni di seguito è senza carte per iscriversi al campionato e trova escamotage falsando bilanci rispetto a società che fanno salti mortali per stare in piedi cercando di risparmiare non c’è competizione se da altre parti si falsano i bilanci”.
aggiunge il numero uno del club calabrese
La cosa che mi fa arrabbiare è che stiamo parlando di società che partecipano alla Serie A e questa è una cosa vergognosa, se volevano dare un taglio a queste operazioni fasulle potevano e possono ancora farlo”, prosegue Vrenna. “Noi siamo tra le prime società per il rispetto dei bilanci, cerchiamo di non fare mai il passo mai più lungo della gamba. Sono 25 anni che faccio calcio e nel momento in cui ho la fortuna di stare in Serie A cerco di mantenerlo facendo molta attenzione lavorando sui giovani e tenendo i contratti bassi, ma poi cosa vedo nelle altre società? contratti super e acquisti di giocatori giustificati con false plusvalenze”. “Le plusvalenza fatte da Cesena e Chievo sono tutti giovani senza contratto che ora hanno smesso di giocare, le operazioni finanziare erano praticamente inesistenti. Le plusvalenze sono l’anticamera del fallimento di tutte le società. Il Chievo potrà fare anche la Serie A nella prossima stagione ma domani mattina per coprire i 90 milioni di debito la società fallisce come il Cesena la Reggina e il Parma”.