MADRID – Da Zinedine Zidane a Mauricio Pochettino, il Real Madrid pronto a cambiare faccia. L’addio del tecnico francese ha fatto della capitale spagnola anche quella del calcio. Non solo per l’innumerevole quantità di trofei vinti nella storia dei blancos, ma soprattutto perché quel posto vacante in panchina fa gola davvero a tutti. Il presidente Florentino Perez è certamente chiamato a una scelta di grande responsabilità. Sostituire dignitosamente un allenatore che ha vinto 3 Champions consecutive, in due anni e mezzo, sarà impresa ardua.
Pochettino in pole position per la panchina Real
Quello del tecnico attualmente alla guida del Tottenham è il nome più caldo per raccogliere l’eredità del francese. Pochettino, impegnato a Barcellona per la presentazione dell’autobiografia, non ha negato la possibilità di potersi ritrovare al timone delle merengues: “Lascio che sia il calcio a portarmi dove vuole, non voglio cambiare il mio destino. La cosa principale quando si guida una squadra è trovare empatia con i giocatori e condividere gli aspetti tattici, riconoscendo le varie leadership. Io comunque vivo il presente, quel che sarà, sarà”.
Il Tottenham non lo mollerà così facilmente
Pochettino ci spera, ma il Tottenham potrebbe essere un osso duro per Perez. E’ stata infatti smentita la presenza di una clausola di rescissione nel contratto tra il tecnico e gli Spurs, rinnovato proprio la settimana scorsa fino al 2023. Voci dalla Spagna vorrebbero una richiesta di ben 48 milioni di euro da parte del club inglese per lasciar partire il proprio tecnico. Una cifra folle e del tutto fuori mercato.
Da Low a Guti, le alternative non sono ‘calde’
In questo momento, pare che il Real si stia concentrando esclusivamente su Pochettino. Nel caso in cui il Tottenham alzasse un muro, però, bisognerebbe virare su altri profili. Nomi che al momento non sembrano ‘scaldare’ la piazza, ancora sotto choc per l’addio di Zizou. Joachim Low è stato spesso considerato il sogno del presidente Perez, ma anche in questo caso c’è da fare i conti con un contratto di ‘ferro’ con la Nazionale tedesca. Non si esclude la pista che porta ad Arsene Wenger – anche se la fama di ‘perdente di successo’ potrebbe non essere di gradimento del pubblico – così come quella che porta a Guti, tradizionale soluzione interna.