Recale, arrestato il figlio del boss Perreca

Aniello è finito in cella con l’accusa di tentata estorsione. Gli investigatori: evocando il nome del papà mafioso aveva chiesto denaro al titolare di un bar di Caserta

RECALE – Arrestato Aniello Perreca, 38 anni, figlio del boss Antimo, alias Antimino o’ romano. Ad ammanettarlo sono stati i poliziotti del commissariato di Marcianise, guidati dal dirigente Valerio Consoli.

Aniello Perreca è stato messo in cella con l’accusa di tentata estorsione. Secondo gli investigatori, avrebbe cercato di estorcere denaro più volte al proprietario di un bar in via Ferrante, una delle strade che attraversa il cuore della movida di Caserta. Il 38enne avrebbe accompagnato le richieste di denaro presentate al commerciante evocando il nome del papà, noto esponente di spicco della criminalità organizzata attiva nell’hinterland di Marcianise.

L’indagine che ha portato all’arresto di Aniello Perreca, difeso dall’avvocato Renato Jappelli, è stata avviata grazie alla denuncia del barista: intimorito dalle continue richieste di denaro e dalla menzione del padre mafioso fatta dal 39enne, ha deciso di recarsi dalla polizia. Gli agenti, raccolte le informazioni fornite dalla vittima, hanno attivato una rapida indagine che, secondo la Procura, è riuscita a far emergere provi sufficienti per giustificare il provvedimento cautelare.

Antimino ‘o romano è stato al vertice della cosca Perreca, associata ai Belforte. Secondo la Direzione distrettuale antimafia, il boss si è reso protagonista di numerose condotte criminali. È stato coinvolto anche nell’indagine sull’omicidio di Pasquale Pratillo, avvenuto nel 2003 nei pressi della rotonda di San Nicola La Strada. Si ritiene che in quell’agguato Perreca, ora al 41 bis, abbia aiutato i Massaro, cosca malavitosa radicata a San Felice a Cancello, ad eliminare Pratillo, che alle spalle aveva trascorsi con i cutoliani.

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