Recovery, sindaci del Sud in rivolta

L’ultimatum: “I parlamentari del Mezzogiorno votino contro il Pnrr”

NAPOLI (Rosa Scamardella) – La rivolta dei sindaci, il governo è avvertito. Ieri mattina piazza del Plebiscito è stata occupata da circa 40 fasce tricolori, tra sindaci e amministratori locali, rappresentanti dei 500 Comuni che hanno aderito all’appello ‘Recovery Sud’. Oggetto della protesta la ripartizione dei fondi dell’Ue Recovery Plan così come decisa dal governo nel ‘Piano Nazionale Ripresa e Resilienza’. Al Sud, secondo il piano che approderà oggi in Parlamento, verrebbe assegnato solo il 40% dei 209 miliardi stanziarti dall’Europa per uscire dalla crisi scatenata dal Covid. A spiegarlo è il sindaco Luigi De Magistris, al cui intervento seguono quello del senatore Ernesto Magorno, della senatrice Paola Nugnes, dello scrittore Pino Aprile e di tanti comitati civici. Tra la folla anche Al Bano (in foto in basso).

Il cantante pugliese, dichiaratosi emozionato per l’occasione, ha invitato tutti a lottare per assicurarsi che i fondi diretti al Sud non prendano altre strade. Il momento in piazza si è concluso con l’inno italiano cantato dai sindaci. L’intento di celebrare così la giornata della Liberazione è stato però coperto dai fischi e da cori inneggianti all’autonomia partenopea. Gli amministratori si sono diretti quindi in corteo verso Castel dell’Ovo. Scontratisi con gli assembramenti del Lungomare (poi chiuso), hanno deviato verso Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania. Qui i rappresentanti della rete dei sindaci hanno elaborato proposte e strategie per far sentire la propria voce. “Nonostante le difficoltà per organizzarsi, c’è una folta rappresentanza”, commenta Giovanni Pagano, assessore alle Politiche al lavoro del Comune di Napoli.

“Il ministro Carfagna ha ammesso che l’Unione Europea ha utilizzato un algoritmo per l’assegnazione dei fondi. Se all’Italia sono andati tanti soldi è perché il nostro paese presenta dei gap strutturali su cui lavorare, come quello Nord-Sud”, chiarisce. Durante il presidio si è ragionato su una strategia politico-amministrativa precisa. “Sul piano amministrativo, metteremo in campo dei ricorsi. Siamo pronti ad arrivare a Bruxelles. Dal punto di vista politico, chiederemo ai parlamentari di rispettare il criterio stabilito dall’Ue e di non votare il Pnrr”, spiega Pagano. A chiedere la responsabilizzazione dei parlamentari è anche lo scrittore Pino Aprile, che insiste sul punto: “Dobbiamo poi sapere chi si è disinteressato e ha voltato le spalle al Sud”. Puntuale il commento del rappresentante di Casale del Manco, Calabria: “Non siamo contro nessuno. Sono in ballo uguaglianza e diritti che vanno rispettati”.

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