Recupero della nave Saratov, da Mosca arriva l’ammissione: “Colpita da un missile ucraino”

Zelensky: “Continuano ostilità feroci al fronte”

Foto AP / Felipe Dana Guerra in Ucraina

MOSCA – Recupero della nave Saratov dopo l’affondamento causato dall’equipaggio il 24 marzo scorso onde “prevenire la detonazione delle munizioni di bordo a causa dell’incendio scoppiato dopo che un missile ucraino l’aveva colpita nel porto di Berdyansk”. E’ la prima volta che dalla capitale russa ne giunge l’ammissione.  Ora l’imbarcazione verrà rimorchiata fino al porto di Kerch, in Crimea. Secondo un funzionario russo, nell’Ucraina meridionale, Vladimir Rogov “i missili balistici Tochka-U avevano preso di mira il porto controllato dai russi”.

Le ultime

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha spiegato ieri nel suo resoconto giornaliero che in queste ore “feroci ostilità continuano lungo l’intera linea del fronte, nel Donbass. L’epicentro è, ovviamente, nelle città della regione di Lugansk. L’attività del nemico nella regione di Kharkiv – ha aggiunto – si sta intensificando. Siamo riusciti a cacciare gli occupanti da Ivanivka, nella regione di Kherson – ha detto – continuiamo a fare pressione nel sud del nostro Paese”. 

Il computo

E prima della conferenza internazionale sulla ricostruzione in Ucraina che si terrà domani a Lugano, Zelensky ha riferito che “dallo scoppio della guerra, il 24 febbraio, i territori di 10 regioni dell’Ucraina sono stati colpiti e che da allora è stato possibile liberare 1.027 città e villaggi. Altri 2.610 sono ancora sotto l’occupazione russa e molti dovranno essere ricostruiti. In molte città delle retrovie ora ci si sente sollevati, ma la guerra non è finita, la sua brutalità sta aumentando in alcuni luoghi e questo non può essere dimenticato”.

L’esortazione

Zelensky ha inoltre esortato il suo popolo “ad aiutare l’esercito, aiutare i volontari, aiutare tutti coloro che sono rimasti soli in questo momento e a diffondere la verità sulla guerra e sui crimini degli occupanti. Non importa quanto sia difficile oggi, dobbiamo ricordare cosa accadrà domani. E domani potrebbe portare il massimo beneficio all’Ucraina”.

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