Roma – Nessuna ‘manina’ stavolta. “Nessun giallo”, dice Luigi Di Maio. Mentre in Italia monta la polemica sulle card ‘fantasma’ mandate in stampa per coloro i quali avranno i requisiti per usufruire del reddito si cittadinanza, il ministro del Lavoro, da Bruxelles, interviene a chiarire: “Già da due settimane ho dato ordine al mio staff di lavorare con Poste per avviare il sistema del reddito di cittadinanza, e questo include anche la stampa delle tessere“, dice di fronte alle telecamere, dichiarandosi felice per i consensi ricevuti sul provvedimento sia a Berlino che con la Commissione Ue.
La precisazione si era resa necessaria
Mercoledì, nel salotto tv di ‘Otto e mezzo’, la viceministro all’Economia Laura Castelli aveva ribadito quanto già annunciato dal capo politico M5S senza però fornire ulteriori elementi di chiarezza, anzi: “E’ vero che si stanno stampando le tessere e la platea dovrebbe essere di cinque milioni e mezzo di persone, circa. Quando pubblicheremo il progetto completo, avrete il testo e si vedrà chi le stampa e tutti i dettagli. Io e Luigi abbiamo lavorato insieme a come si costruisce il reddito di cittadinanza. Io lo so e vi garantisco che è molto innovativo“, si era limitata a dire, attirando su di sé le ire e le ironie delle opposizioni che già parlavano di ‘tipografie carbonare’.
In realtà nessun provvedimento ufficiale è ancora stato reso noto
Il presidente Inps Tito Boeri si è affrettato a prendere le distanze dalla cosa: “Noi non siamo minimamente coinvolti. Non ho nessuna notizia a riguardo e non abbiamo nessuna comunicazione su questo. Non spetta a noi per altro, mi meraviglierei se chiedessero a noi di farle“, ha tagliato corto.
Dal Pd Bini e Malpezzi chiamano in causa Conte
“Sono state stampate le tessere per il reddito di cittadinanza? A questo punto pretendiamo una risposta pubblica dal Presidente del Consiglio. Siamo di fronte ad un danno erariale o all’ennesima bufala? Siamo pronti a denunciare Di Maio e Castelli“, dicono.
Mentre i loro colleghi Alessia Morani e Luciano Nobili decidono direttamente di ‘citofonare’ al ministero del Lavoro per chiedere spiegazioni al capo di gabinetto di Di Maio: “Da un’ora siamo sotto il ministero del Lavoro, due parlamentari della Repubblica con una richiesta di accesso agli atti, ma non ci fanno neanche salire – denunciano in un video su Facebook – Noi non ce ne andiamo finché non ci danno risposta“.
Anche da Forza Italia FrancescoPaolo Sisto attacca
“La spiegazione data dal ministro Di Maio risponde a un interrogativo, visto che ora sappiamo che se ne sta occupando Poste, ma ne apre altri: dall’opportunità di una iniziativa priva di qualsiasi base normativa, fino alle modalità di individuazione del soggetto deputato alla stampa“.
E Mara Carfagna chiama in causa Totò e Peppino pubblicando una scena del film “La Banda degli onesti” nella quale i due attori sono impegnati a stampare banconote false.
Il ‘giallo’ resta. Il reddito di cittadinanza, in ogni caso, prenderà forma nei primi mesi del 2019
Quando per decreto si stabiliranno i criteri per usufruire del provvedimento e come verranno suddivisi i 7 milioni messi a bilancio nella manovra e difesi con le unghie e con i denti dal vicepremier pentastellato di fronte agli alleati di Governo e alle istituzioni europee.