ROMA – Nessun ritardo nell’attuazione delle riforme previste dal contratto di governo. Si tratta di tempi tecnici necessari a far partire reddito di cittadinanza e quota 100 con lo smantellamento della legge Fornero. Lo dice chiaro e tondo il premier Giuseppe Conte, smentendo chi da giorni parla di uno slittamento di tali misure.
Chiarezza è fatta
“Non è previsto alcun ritardo delle riforme”. Ha detto il numero uno del governo pentaleghista riferendosi al reddito di cittadinanza e a quota 100. “Ci sono tempi tecnici da rispettare, ma abbiamo fretta, le persone non possono aspettare”.
La conferma di Salvini
Il vicepremier leghista conferma che l’entrata in vigore del tanto atteso reddito di cittadinanza e di quota 100 con lo smantellamento della Fornero è prevista per il 2019. “Il mio obiettivo è che a inizio anno entrino in vigore queste misure – ha spiegato – i tecnici stanno facendo i conti e i politici hanno il dovere di cominciare a mantenere gli impegni presi con milioni di italiani”.
Global Compact, visioni diverse tra gli alleati
Sposando una linea diversa da quella di Salvini, Conte è convinto che sul tema ogni parlamentare debba esprimersi liberamente. E deve farlo senza diktat da parte dei leader dei diversi partiti.
“Io non sono il capo politico del Movimento – ha sostenuto il premier – però visto che il tema è di ampio respiro, auspicherei la libertà di coscienza per i parlamentari. Se non passasse ci rimarrei un po’ male”.
Parola al Parlamento
La maggioranza sul Global Migration Compact quindi è divisa, Conte favorevole, Salvini no, e per superare la fase di stallo ed evitare frizioni si affiderà al Parlamento. “Sul Global Compact abbiamo fatto una scelta di democrazia e trasparenza – ha evidenziato Salvini – Quello che dirà il Parlamento, il Governo ne trarrà come conseguenza effettiva”.