ROMA – Dal reddito di cittadinanza al ‘reddito di maternità’. Si chiama così la proposta di legge di iniziativa popolare depositata in Cassazione dal Popolo della Famiglia. Mille euro al mese a mamme e casalinghe che rinunciano al lavoro per dedicarsi alla famiglia e ai figli.
Contro aborto e denatalità
“Vogliamo dare mille euro al mese alle mamme, le donne che si dedicano alla famiglia e ai figli sono lavoratrici e lavorano tanto, non sono donne di serie B e hanno diritto a un reddito, per combattere la piaga della denatalità e stroncare la cultura dell’aborto”, spiega su Facebook, il leader del partito Mario Adinolfi. Se la proposta dovesse approdare in Parlamento a chiedere il ‘redito di maternità’, secondo il testo elaborato dai pro-life, potranno essere tutte le madri che dimostreranno di essere impegnate esclusivamente nell’ambito familiare.
Indennità ricevuta per 8 anni
L’indennità – dodicimila euro l’anno esclusi carichi fiscali o previdenziali – andrebbe richiesta negli uffici del Comune di residenza entro quindici giorni dal parto o dalla sentenza di adozione, per quanto riguarda i genitori adottivi. Il reddito verrebbe corrisposto per i primi otto anni di vita del figlio e decadrebbe nel caso in cui la donna ricominciasse a lavorare. E per la nascita del quarto figlio il sussidio previsto proseguirebbe addirittura vita natural durante.
Servono 50mila firme in sei mesi
Oggi la proposta è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Da questo momento, quindi, entro 180 i militanti del Popolo della Famiglia dovranno raccogliere almeno cinquantamila firme perché il testo possa essere presentato alle Camere. E con l’occasione, annuncia Adinolfi, verranno raccolte anche le firme, centocinquantamila, per la presentazione delle liste del Popolo della Famiglia alle elezioni europee.