Regeni, Cartabia: “Problema notificazioni clamoroso, accade anche per i processi penali”

"Il caso Regeni è clamoroso, ma accade anche nella quotidianità di tanti processi penali e questo è molto significativo".

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

PARMA – “Il caso Regeni è clamoroso, ma accade anche nella quotidianità di tanti processi penali e questo è molto significativo”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, intervistata da Stefano Feltri, in occasione della festa del quotidiano Domani, a Parma, commentando il problema delle notificazioni sul caso giudiziario di Giulio Regeni. “In questo caso, il problema è complicato dal fatto che si tratta di una notificazione in uno Stato estero, elemento di maggior difficoltà – ha aggiunto il ministro -. Il processo in assenza aveva bisogno di essere rivisitato e nel caso Regeni c’è la mancanza di un accordo specifico di cooperazione e assistenza giudiziaria su questi aspetti sull’Egitto, per cui la notificazione è stata notificata attraverso le ordinarie vie diplomatiche. Gli uffici giudiziari italiani hanno dovuto appoggiarsi alle ambasciate in Egitto, che non hanno dato riscontro dell’avvenuta notificazione: la ripeteremo, con un investimento maggiore da parte del ministero stesso, nell’ambito di ciò che consentito nel diritto attuale. C’è un problema su queste notificazioni e sull’uso del mancato riscontro dell’avvenuta notificazione: nella riforma, si interviene rendendo più incisiva la ricerca dell’imputato, ma quando c’è la contezza che l’imputato si sta sottraendo, la riforma consente di andare avanti quando ci sono sufficienti elementi che fanno pensare che sia una decisione dell’imputato stesso che non vuole”.

LaPresse

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