MILANO – “Al Sisi mi ha mentito” e il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, “dovrebbe ricordare quello che disse quando il cadavere di Giulio venne ritrovato e sapere che non è più tempo di ipocrisie giudiziarie”. Così il presidente della Camera, Roberto Fico, in un’intervista al quotidiano ‘la Repubblica’, intervenendo sul caso di Giulio Regeni, a tre anni dalla sua morte.
“Vanno dette – aggiunge – alcune cose. La prima: siamo in un assoluto stallo giudiziario. La procura del Cairo non ha dato corso ad alcun atto che preluda anche solo all’avvio di un processo ai responsabili del sequestro, tortura e omicidio di Giulio. Questo la dice lunga su ciò che Al Sisi intende fare. Secondo: sappiamo che i cinque innocenti ammazzati al Cairo nella primavera del 2016 non avevano alcuna responsabilità nel sequestro e nella morte di Giulio. Che sono stati sacrificati per farcelo credere. Terzo: sappiamo che le responsabilità della morte di Giulio risiedono all’interno degli apparati di quel Paese”.
Fico ricorda poi l’incontro con il presidente egiziano: “Mi ascoltava, dando la sensazione che la morte di Giulio fosse anche per lui una spina nel fianco. Provò a interrompermi soltanto una volta cercando di introdurre nella vicenda Regeni il tema della stabilizzazione della Libia e dei flussi migratori. Lo fermai e gli dissi che fin quando la questione di Giulio non si fosse risolta non c’era altro argomento che aveva senso discutere. Mi congedò con una promessa. Testualmente: ‘Rimuoverò ogni ostacolo’, mi disse. Bene. Era il settembre 2018”.
Il presidente della Camera, nell’intervista a ‘la Repubblica’, sottolinea ancora: “Voglio provare a rispondere a Salvini in modo costruttivo. E ricordargli, tanto per cominciare, che le due magistrature sono in stallo, come sostiene la stessa Procura di Roma, e che la cooperazione non c’è più. E dunque che non c’è proprio nulla di cui fidarsi. Vorrei ricordargli che dopo tre anni, non solo non c’è più fiducia nelle parole dell’Egitto ma non ci può essere. Quanto alla battuta sulla candidatura alla presidenza dell’Egitto, dico solo che seguendo questo filo paradossale di ragionamento non si potrebbero aprire questioni diplomatiche con nessun Paese. E comunque quando Giulio morì mi pare di ricordare che Salvini ebbe parole molto dure e forti. Spero che a quelle parole pronunciate prima di essere al Governo seguano ora coerentemente fatti forti e importanti”, rimarca Fico.
(LaPresse)