Reggio Emilia, botte alla fidanzata per avere 8mila euro: denunciato dai carabinieri

Non si trattava di una lite per futili motivi tra due ex fidanzati come voluto far credere, forse per paura

ROMA – Ha congedato i carabinieri di San Martino in Rio, intervenuti su richiesta di alcuni cittadini che sentivano le urla della donna. Riferendo che aveva avuto una lite verbale con il suo ex fidanzato minimizzando di fatto l’accaduto. Tuttavia gli approfondimenti investigativi dei Carabinieri di San Martino in Rio sull’accaduto, seppur in assenza della “collaborazione” della vittima hanno rivelato un’altra verità: le botte alla fidanzata avevano un motivo.

Non si trattava di una lite per futili motivi tra due ex fidanzati come voluto far credere, forse per paura. Ma di una condotta delittuosa posta in essere dall’ex fidanzato. Che pur di ottenere 8mila euro a suo dire necessari per consentire alla mamma di acquistare una casa non ha esitato a minacciare e percuotere l’ex fidanzata. Per questo motivo i carabinieri della stazione di San Martino in Rio a conclusione delle relative indagini con l’accusa di tentata estorsione hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un operaio 25enne residente a Correggio.

A Catania un uomo ha tentato di strangolare la fidanzata

Ha tentato di strangolare la fidanzata dopo averla massacrata di botte. È accaduto nella notte del 22 maggio in piazza Montessori, a Catania. I due sono stati trovati dai carabinieri intorno all’una e mezza di notte all’interno di un’Alfa Romeo Giulietta, su segnalazione di un cittadino del posto.

I militari dell’Arma hanno trovato la vittima, una ragazza di 22 anni, in preda alla furia del fidanzato che le stringeva le mani al collo.

La vittima, spaventata e con il volto tumefatto, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Garibaldi Centro di Catania. Dove i medici le hanno diagnosticato un “trauma cranico-facciale con lezioni e graffi sparsi sul collo” con una prognosi di 40 giorni.

Il ragazzo, un catanese di 23 anni ora agli arresti domiciliari, sarà processato per direttissima.

(LaPresse)


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