Reggio Emilia (LaPresse) – Lo hanno scoperto i carabinieri, che con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti hanno denunciato alla procura di Reggio Emilia una 50enne originaria della città emiliana. La donna, oltre a dare il metadone a chi lo chiedeva andando nella sua abitazione, lo consegnava anche a domicilio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti in almeno due casi avrebbe ceduto il metadone. Una volta a un amico che si era presentato a casa sua in astinenza. Nel secondo caso su richiesta di un’altra persona, aveva consegnato il flacone tramite una sua amica. I carabinieri ora indagano per accertare se si tratti di due episodi isolati o di un’attività di spaccio più ampia. La donna è stata comunque denunciata con l’accusa di spaccio di stupefacenti.
Scoperto un traffico di metadone anche in Val di Susa
I carabinieri della compagnia di Susa (Torino) hanno smantellato una rete di spacciatori in Piemonte in grado di smerciare centinaia di dosi di droga ogni settimana. Sono in corso le esecuzioni di 12 misure cautelari in carcere. E 21 perquisizioni nei confronti di persone accusate a vario titolo di detenzione e spaccio di droga. Scoperto anche un traffico illegale di metadone.
Codici criptati, consegne rapide in luoghi prestabiliti e possibilità di pagare a fine mese nel giorno di ricezione dello stipendio: erano le strategie di marketing dei pusher per battere la concorrenza e per incrementare il portafoglio clienti. Tra i clienti identificati studenti, impiegati, operai e una giovane coppia che andava ad acquistare la droga con il figlio di due anni nel passeggino. L’indagine ha già permesso, nei mesi scorsi, di arrestare 4 pusher e di sequestrare oltre 3mila dosi di droga, tra eroina e hashish, e diversi flaconi di metadone.