PESCARA – Si vota fino alle 23 in Abruzzo per eleggere presidente e consigliere regionali. Quattro i candidati in ‘corsa’. Si tratta di Sara Marcozzi, avvocato 41enne di Chieti portavoce del Movimento 5 Stelle (consigliere regionale uscente); Marco Marsilio, senatore di 52 anni (di Roma, ma di origini abruzzesi), di Fratelli d’Italia e in testa alla coalizione di centrodestra composta, oltre che Fdi anche da Lega, Forza Italia, Udc-Dc-Idea e Azione Politica; Giovanni Legnini, 60 anni, avvocato, di Roccamontepiano, guida del centrosinistra composto da Partito democratico, Legnini Presidente, Abruzzo Insieme, Avanti Abruzzo, Abruzzo in Comune, +Abruzzo, Progressisti per Legnini, Centristi per l’Europa-Solidali e popolari; e Stefano Flajani 47enne avvocato di Alba Adriatica di CasaPound.
Test importante anche per il governo
Le elezioni regionali abruzzesi saranno il primo vero test elettorale dopo il 4 marzo. Un banco di prova importante soprattutto per i partiti che attualmente si trovano in maggioranza, ovvero Lega e Movimento 5 Stelle, per capire se la direzione intrapresa è quella giusta o meno. Solo indicazioni, sia chiaro, in uno dei tanti esami prima delle comunali in giro per l’Italia e, soprattutto, prima delle Europee. Un antipasto quello abruzzese che molto potrebbe dire anche per il futuro.
Sanità e infrastrutture, l’Abruzzo al centro della politica
E in questi giorni di campagna elettorale, come spesso accade (soprattutto in un momento di cambiamento come questo per la politica nostrana), l’Abruzzo è stato al centro dei pensieri dei politici. Da
Di Battista, a Salvini fino alla Meloni: tutti hanno tirato acqua al proprio mulino. Nessuno dei partiti di maggioranza vuole uscire ridimensionato da questa tornata. E fra i temi caldi ci sono le infrastrutture (tematica fra le più sensibili), le autostrade, la sanità e la Tav, non quella ‘famosa’ però della Val di Susa, ma quella fra Roma e Pescara.
