Regionali, De Luca incontra Fico e detta la linea: “Programma nel segno della continuità”

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Vincenzo De Luca e Roberto Fico

NAPOLI – Due ore di incontro senza una nota congiunta e senza neppure una foto insieme. Questo, in estrema sintesi, il resoconto del colloquio di ieri a Santa Lucia fra il governatore Vincenzo De Luca e il candidato alla successione Roberto Fico. Nella parte finale dell’incontro, ai due si è unito il segretario regionale del Pd (nonché figlio del presidente) Piero De Luca, forse con compiti di mediazione, ma gran parte del summit è stato a quattr’occhi. I tempi spinosi sarebbero sta- ti solo sfiorati, ma sembra che De Luca non intende fare passi indietro sulla sua lista civica: avrebbe voluto formarne due, non gli è stato consentito (Fico ed Elly Schein non vogliono rischiare di lasciargli troppo spazio nel prossimo consiglio regionale), ma il nome “A testa alta con De Luca” non cambia.

Non sarebbe stato toccato, invece, l’altro punto “caldo”: la candidatura dei deluchiani con problemi giudiziari. Fico sembra aver abbandonato l’idea del codice etico, ma a questo punto non è chiaro quali saranno i criteri per dare l’ok ai nomi in lista. Poco traspare dalla nota diramata da De Luca: un incontro “cordiale” in cui si è fatto un “approfondimento sul programma” con l’obiettivo di “dare continuità all’azione amministrativa e per indicare i tempi programmatici in grado di parlare alla povera gente, ai lavoratori, alle forze moderate e alle forze imprenditoria- li”. Così lo staff del presidente al termine della riunione con Fico. Un programma, aggiungono gli uomini del governatore, “che sia attento in particolare alle politiche per il lavoro e alle famiglie in condizioni più disagiate”.

“La famiglia De Luca è una famiglia patriarcale – diceva sette anni fa l’ex presidente della Camera – se il figlio è coinvolto in un sistema corruttivo che sembrava così ben organizzato, per smaltire le ecoballe, è chiaro che non si possa muovere una foglia che De Luca padre non sappia”. Tre anni prima l’esponente del M5s aveva definito De Luca “impresentabile e ineleggibile”. Non era stato più tenero l’ex sindaco di Salerno che nel momento di massima ascesa del Movimento 5 stelle aveva bollato Fico, Di Maio e Di Battista come “tre mezze pippe” e aveva soprannominato Fico “il moscio”. Critiche dal centrodestra: “L’incontro tra Fico e De Luca, all’insegna esclusiva di un potere malato da salvaguardare, rappresenta la morte di ogni coerenza. Per De Luca, che mai ha perso occasione per dileggiare l’uomo del M5s, e la sottocultura di cui lo ha sempre ritenuto portatore. Ma soprattutto per Fico, costretto a chinare il capo nella polvere, per baciare la pantofola di un governatore incapace, che i grillini hanno sempre avversato e detestato” ha detto il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli.

Intanto, ieri il candidato presidente ha annunciato la sua lista, pubblicando anche il logo (un tondo blu con la scritta ‘Roberto Fico presidente’ in bianco e giallo, accompagnato dalla regione Campania stilizzata con sopra il simbolo di una spunta, anche questa In giallo). Per un paio di giorni la formazione della lista era stata bloccata: i 5 Stelle temevano che avrebbe sottratto voti al partito. Poi si è deciso il via libera, anche su intervento del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Della lista civica “faranno parte esponenti della società civile: attivisti, imprenditori, insegnanti, educatori, amministratori. Tutte persone che già si spendono per il proprio territorio da anni e che vogliono dare un contributo alla nostra coalizione”.

“La lista Roberto Fico Presidente – prosegue l’ex presidente della Camera – sarà presente in tutte le province. Saranno nuove energie, competenze, idee al servizio del nostro progetto per la Campania del futuro” prosegue l’ex presidente della Camera annunciando che “nei prossimi giorni ci sarà la presentazione a Napoli”.

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