Cala mostruosamente il M5S di Di Maio, Conte e del guru Beppe Grillo. La disftatta dice che sono calati sotto la soglia del 10%. Hanno pagato a caro prezzo il tradimento a Matteo Salvini e l’inciucio ‘salvapoltrone’ col Pd. Ma il malgoverno in Regione, l’abbandono dei terremotati del 2016 e lo scandalo della Sanità con le dimissioni della ex presidente dem, Catiuscia Marini, hanno fatto sì che gli umbri cambiassero rotta e che la sinistra andasse a casa. Una sconfitta che dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il M5S con la sua politica ‘poltronara’ ha tradito il proprio progetto e i tanti elettori che gli avevano dato credito.
Dati impietosi
I dati definitivi sono impietosi per il M5S: i grillini si fermano al 7,41%, racimolando appena un seggio. Il Pd, nonostante la sconfitta, si tiene a galla sopra quota 20%, raggiungendo il 22,33% mentre la coalizione delle liste arriva a un totale di 36,81% (il candidato governatore Vincenzo Bianconi invece è arrivato al 37,48%). Il M5S finisce anche dietro Fratelli d’Italia, che si attesta al 10,4% (quasi il doppio di Forza Italia che si ferma al 5,5%). La Lega, invece, è al 36,95%. Le liste di centrodestra hanno raggiunto un totale di 58,84% (la neo governatrice Donatella Tesei ha vinto col 57,55%).
Singolare che la Lega, da sola, valga più di tutta la coalizione giallo-rossa.
Il commento di Di Maio
“L’esperimento con il Pd non ha funzionato. Governo con altre forze non paga”, è il commento di Luigi Di Maio comparso sul blog dei grillini dopo la batosta in Umbria. Una presa di posizione forte che però non vale per il Parlamento, almeno secondo i pentastellati, perché sul Governo il M5S dichiara: “Continuare a lavorare”.