CASERTA – I guai giudiziari dei fedelissimi di Vincenzo De Luca danno l’occasione al gruppo di Elly Schlein di isolare il governatore. I fedelissimi della segretaria nazionale sono subito intervenuti sulle inchieste che coinvolgono il presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri e il consigliere regionale Giovanni Zannini (ma anche il super manager della sanità regionale Antonio Postiglione) e, se arriveranno altri provvedimenti della magistratura, la situazione per De Luca diventerà ancora più complicata. Il momento, insomma, è quello buono per far terra bruciata attorno al presidente. Emblematica è in questo senso l’iniziativa organizzata dall’europarlamentare Sandro Ruotolo (schleiniano di stretta osservanza) per il 18 e il 19 ottobre a Napoli sul tema “Il Sud in Europa”: fra i relatori del dibattito introduttivo spicca il nome di Federico Cafiero de Raho, parlamentare dei 5 Stelle (e nell’ultima giornata c’è anche un pentastellato storico come Roberto Fico).
La Schlein ha inoltre aperto la partita per le prossime Regionali: l’idea è di bloccare le ricandidature dei consiglieri uscenti più vicini a De Luca, a cominciare dal presidente del Consiglio Gennaro Oliviero per proseguire con il presidente della commissione Finanze Franco Picarone.
Per togliere spazio ai deluchiani, il gruppo della segretaria starebbe trattando con la componente che fa capo all’europarlamentare Lello Topo e al capogruppo Mario Casillo. Quest’ultimo non si ripresenterebbe, aspirando invece a guidare la Città metropolitana di Napoli (se la riforma di questi enti andrà in porto). In lista entrerebbero invece, in quota alla componente, l’uscente Loredana Raia, il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno, l’attuale vicepresidente della Città metropolitana Giuseppe Cirillo e il consigliere comunale di Napoli Salvatore Madonna.
Per definire i rapporti di forza saranno importanti le elezioni di novembre in Emilia Romagna, Liguria e Umbria: se Schlein riuscirà a piazzare un 3-0 ne uscirà ovviamente rafforzata e potrà sferrare l’attacco decisivo a De Luca, mentre se i risultati fossero meno netti il suo potere contrattuale calerebbe.
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