CASERTA – Il Pd a guida Elly Schlein sta rinunciando a se stesso, anche all’apparenza di restare un partito democratico di fatto e non solo di nome, pur di chiudere il complesso accordo per la candidatura di Roberto. Per convincere il governatore uscente, Vincenzo De Luca, ad accettare di digerire come suo successore un esponente politico sul quale non ha espresso parole particolarmente tenere, la segretaria dem è arrivata a dover convincere i suoi fedelissimi, non molti per la verità, a rinunciare a ogni velleità di guidare il Pd in Campania. La proposta è sul tavolo ma per ora l’hanno approvata solo coloro che l’hanno sempre voluta, da Schlein a Giuseppe Conte, fino a Gaetano Manfredi. Silenzio totale da casa De Luca. Sostanzialmente ancora nulla è cambiato. Anche perché la sola possibilità paventata che l’accordo per Fico sia ad un passo, ha terremotato l’intero campo largo. Carlo Calenda ha lasciato il tavolo all’istante, mollando anche i consiglieri regionali di Azione. All’interno del Pd si sono levate diverse voci critiche e pochissime a favore dell’accordo. Nel campo deluchiano, invece, regna la massima prudenza in attesa che il quadro venga definito. Ma in tanti sono pronti anche a schierarsi col centrodestra pur di non avere Fico come leader. Anche perché sono diversi gli ‘uomini del presidente’ che non credono alla versione di un De Luca che accetta di sostenere
apertamente Fico in cambio della sola segreteria regionale del Pd affidata al figlio Piero.
“Sarei deluso da un accordo di questo tipo, aspettiamo indicazioni chiare dal presidente in tal senso. Fico e De Luca hanno espresso posizioni molto diverse in passato”, ha detto il consigliere regionale del gruppo misto Fulvio Frezza. Aspettano tutti, all’interno di Fare democratico (il contenitore che fa riferimento a Giosy Romano, nella rosa dei possibili candidati del centrodestra), aspettano i consiglieri regionali di Italia Viva, aspettano quelli di Azione. Se l’accordo da ipotetico dovesse diventare reale, comincerà una delicatissima fase di riposizionamento. Si parla di due liste deluchiane all’interno del centrosinistra, di assessori vicini all’attuale presidente in settori chiave come Sanità e Politiche Sociali, in caso di vittoria.
Ma sono ipotesi, al momento. Perché nessun protagonista in queste ore sbilanciato. E, fatta eccezione per i festanti 5 Stelle e per i fedelissimi di Elly Schlein, non parla nessuno. Non parla il governatore, non parlano i dem di altre correnti (che in Campania, per altro, sono determinanti a livello di consenso), non parla Fico, non parla nemmeno la stessa leader del Nazareno. La volontà del Pd targato Schlein è di convocare già nelle prossime ore il congresso regionale del Pd che dovrebbe, stando all’ipotetico accordo, avere come candidato unico
Piero De Luca. Sarebbe il segnale della totale buona volontà della segreteria di concedere lo spazio al mondo deluchiano che un tempo l’attuale segretaria nazionale vedeva come il nemico (la lotta ai ‘cacicchi’ è rimasta solo una promessa elettorale). Ma l’equilibrio resta precario. E il fatto che diversi deluchiani guardino a destra può far pensare anche che il presidente stia giocando la sua partita su più tavoli. La politica, è noto, è l’arte del possibile. E nei prossimi giorni potrà succedere davvero di tutto.