CASERTA – La figuraccia della maggioranza in consiglio regionale, con il flop del voto per la Consulta di garanzia, non è indice di malesseri politici. Lo dichiara il capogruppo di Azione in consiglio regionale Pasquale Di Fenza a margine della seduta dell’altro ieri. Sui 5 nomi concordati – Pier Luigi Petrillo, Francesco Eriberto D’Ippolito, Alfonso Furgiuele, Francesco Marzano e Tino Iannuzzi – solo i primi due sono stati eletti: per gli altri il quorum non è stato raggiunto a causa dell’assenza di diversi consiglieri. Tutti a casa, quindi: se ne riparla alla prossima seduta. “In molti sono dovuti andare via per impegni vari – dice Di Fenza – si pensava di poter chiudere la pratica al primo scrutinio, tanto è vero che in quella sede sono emersi per numero di voti i 5 nomi concordati, compreso il professor Furgiuele, che è indicato dall’opposizione. Allo scrutinio successivo, però, molti si sono dovuti assentare, anche perché le operazioni di voto non sono brevi”. Fatto sta che la maggioranza non ha certo brillato per organizzazione in questa occasione. La data della prossima seduta dovrà essere decisa dalla conferenza dei capigruppo, che però non è stata ancora convocata.
Come ricorda Di Fenza, il Consiglio ha approvato la modifica alla legge elettorale che porta da 90 a 60 giorni prima della fine della consiliatura il termine massimo concesso per dimettersi ai sindaci che vogliono candidarsi al Consiglio. Per il capogruppo questa è “la tempistica giusta”. Nella seduta di mercoledì il Consiglio ha licenziato anche la legge di riforma e riordino dei Consorzi di bonifica. “Per garantire una migliore e più incisiva azione sul territorio, sia in termini di salvaguardia del suolo e dell’ambiente, nonché per la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari regionali, la nuova legge individua i Consorzi di bonifica quali partner primari degli enti territoriali, ad iniziare dalle Regione”, ha evidenziato Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi).
“I Consorzi di bonifica – spiega Vito Busillo, presidente di Anbi Campania e vicepresidente nazionale – sono enti pubblici economici di autogoverno e forte espressione di sussidiarietà; svolgono funzioni sia di gestione delle acque che di difesa dalle acque, garantendo quella gestione integrata acqua-suolo, il cui collegamento, auspicato con forza dall’Europa, fa parte della storia delle aggregazioni consortili del nostro Paese, laddove pubblico e privato si intersecano positivamente. Oggi, ancor più che nel passato, risultano essere fondamentali per la gestione di attività collettive di area vasta e per quella capacità di ascolto del territorio, che la loro sussidiarietà consente”.
Peraltro, tenuto conto che la sicurezza territoriale richiede azioni coordinate e sinergiche tra i diversi soggetti pubblici e privati istituzionalmente competenti, i Consorzi di bonifica, in molte regioni d’Italia ed anche in Campania, hanno provveduto negli anni a dare vita alla necessaria concertazione sul territorio impegnandosi, nel rispetto delle diverse competenze, ad operare attivando tutti gli strumenti partenariali. “I Consorzi di bonifica campani – aggiunge Massimo Gargano, direttore generale di Anbi – sono pronti a svolgere le funzioni ed i maggiori compiti assegnati dalla nuova legge, che amplia in chiave moderna gli orizzonti della loro partecipazione nel settore della difesa del suolo, attraverso una riduzione del numero degli enti consortili con conseguente diminuzione dei costi di gestione”.