Regione Campania, sul Bilancio l’inciucio è già pronto

Opposizione molle, il governatore ha accontentato anche i 5 Stelle

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 29-09-2020 Roma Politica Trasmissione tv "Porta a Porta" Nella foto: Vincenzo De Luca Photo Roberto Monaldo / LaPresse 29-09-2020 Rome (Italy) PoliticsTv program "Porta a Porta" In the pic: Vincenzo De Luca

NAPOLI (Anastasia Leonardo) – In consiglio regionale si batte la fiacca, fino all’approvazione del prossimo Bilancio, prevista per fine anno, l’opposizione non farà la propria parte e la maggioranza continuerà a giustificare con l’emergenza da Covid-19 la propria infruttuosità. La seconda legislatura targata Vincenzo De Luca (nella foto) è iniziata a ottobre dell’anno scorso all’insegna del consociativismo e andrà avanti allo stesso modo finché con la prossima finanziaria ognuno riuscirà ad ottenere qualcosa. Stando a voci di palazzo all’interno del parlamentino campano si è siglato un patto di non belligeranza tra partiti e tale pax servirà ad arrivare all’incasso politico soprattutto in previsione dell’arrivo e della gestione dei fondi del Recovery fund. Il Movimento 5 Stelle che in passato avrebbe urlato allo scandalo e denunciato l’attuale immobilismo, non perché la gestione ordinaria non vada avanti con qualche question time, qualche seduta e qualche riunione di commissione, ma perché a guardare ciò che è stato prodotto nei mesi scorsi non sembrano esserci provvedimenti degni di nota. Ma oggi le cose sono diverse, anche i pentastellati si sono consegnati a De Luca in nome di qualche poltrona, a partire da quella di vicepresidente assegnata al capogruppo grillino Valeria Ciarambino e hanno stretto accordi con il centrodestra per ottenere la guida di due commissioni speciali assegnate a Gennaro Saiello e Michele Cammarano.

I destrorsi hanno fatto lo stesso. Le risorse in arrivo fanno gola a tutti, nessuno vuole correre il rischio di essere tagliato fuori dalla gestione e per questo i toni restano bassi. Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia così come i 5 Stelle non hanno nulla da ridire neanche quando le sedute consiliari vengono meno per mancanza del numero legale e perfino sulle nomine non ci sono scontri da segnalare. Eppure all’ordine del giorno dello scorso consiglio erano previste quelle dei componenti del Collegio dei revisori dei conti della Campania del garante regionale dei diritti degli animali, dei componenti del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Adisurc e dell’Azienda regionale per la promozione del Turismo della Campania, degli esperti della Consulta Regionale della Cooperazione, dei componenti del Comitato Regionale per le Comunicazioni, del componente della Consulta regionale di Garanzia Statutaria, dei componenti dell’Osservatorio regionale sulla violenza e le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere e i componenti dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza sulle donne.

Un ventaglio così ampio di caselle da occupare che pare suscitare poco interesse. All’immobilismo consiliare contribuisce l’avvicinarsi delle elezioni amministrative poiché, come sempre accade, i consiglieri sono tutti impegnati nelle trattative e nella campagna elettorale. Stavolta ancora di più considerato che si vota in quattro capoluoghi di provincia su cinque: Napoli, Caserta, Benevento e Salerno e in molti Comuni superiori ai 15mila abitanti. I lavori del Consiglio sono ridotti all’osso eppure il compenso per chi occupa uno scranno all’interno del parlamentino campano resta lo stesso. Tra pausa estiva e Amministrative, da qui a dicembre, quando verrà approvata la manovra finanziaria, difficile che la situazione si sblocchi con buona pace di tutti.

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