CASERTA – Maggioranza divisa sulla nuova legge elettorale da adottare per la Regione. Dalla conferenza dei capigruppo riunita martedì sono emerse tutte le divergenze fra Pd e Italia viva da una parte e le altre componenti della coalizione dall’altra. Si sta valutando infatti di abbandonare il sistema proporzionale, e di conseguenza stabilire un tetto al di sotto del quale non scattano consiglieri eletti. L’idea di Pd e Iv è di fissare la quota al 4%: un limite difficile da superare per parecchi alleati minori. “Il 3% sarebbe già meglio – dice Pasquale Di Fenza di Azione-Per, fra i partecipanti all’incontro – e personalmente io proporrei il 2%: bisogna dare spazio ad altre liste e invogliarle ad unirsi a noi”. Al tavolo, con Di Fenza, hanno preso parte Mario Casillo (Pd), Tommaso Pellegrino (Italia viva), Carmine Mocerino (De Luca presidente), Corrado Matera (Misto), Giovanni Porcelli (Partito Socialista Italiano – Campania Libera – Noi di Centro – Noi Campani) e il presidente dell’assemblea Gennaro Oliviero. Assente invece Valeria Ciarambino, che da qualche tempo non è assidua come è suo solito a queste riunioni.
La bozza della nuova legge elettorale sarà esaminata dalla prima commissione consiliare, presieduta da Giuseppe Sommese di Azione.
Lo sbarramento non è l’unica modifica allo studio: si pensa anche alla possibilità, per i consiglieri nominati assessori, di tornare a far parte dell’assemblea in caso di revoca dell’incarico in giunta. I grandi partiti si rafforzerebbero, evitando di dover formare coalizioni con molte liste, e aumenterebbero il loro potere contrattuale. Altra modifica allo studio è una sorta di premio di maggioranza per la lista più votata della coalizione: il primo dei non eletti entrerebbe comunque in Consiglio. Infine, va segnalato che il numero dei consiglieri regionali potrebbe aumentare: l’incremento della popolazione campana porterebbe la possibilità di eleggere altre due unità.
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