ROMA – Si avvicina il 15 ottobre, data in cui il green pass sarà obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro pubblici e privati, e aumentano i dubbi. A lanciare l’allarme è il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga: si rischia il caos, avvisa, “il governo deve intervenire tempestivamente, per consentire alle imprese di organizzarsi”. Il tema dovrebbe essere al centro di una riunione ad hoc mercoledì mattina, ma nel frattempo il governatore del Friuli Venezia Giulia rilancia la preoccupazione del collega veneto Luca Zaia sulle criticità legate ai troppi tamponi da eseguire, per i lavoratori non vaccinati, e ai controlli da effettuare: “non possiamo penalizzare le aziende in questa fase fondamentale di ripresa”, mentre il veneto insiste sulla necessità di consentire i test fai da te in azienda per i non vaccinati. “Evitare caos, blocchi e licenziamenti il 15 ottobre è fondamentale”, scrive su Twitter Matteo Salvini, secondo cui una soluzione potrebbe essere quella di allungare la durata minima del pass da 48 a 72 ore: ” è possibile, anzi doveroso e previsto dall’Europa”. Dal Pd risponde Francesco Boccia: “La destra torna a polemizzare sul green pass per chi non si è vaccinato, chiedendo estensioni temporali – attacca – Dicano una volta per tutte a chi non si è vaccinato di farlo anziché fomentare altre polemiche inutili. C’è ancora qualche milione di italiani da convincere perché non vaccinati e scettici, scetticismo che continua ad essere alimentato, irresponsabilmente, proprio dalla stessa Lega e dagli altri partiti di destra”.
Venerdì prossimo è anche il giorno del ritorno in presenza della pubblica amministrazione. In attesa del Dpcm – probabilmente martedì – che varerà le nuove linee guida, il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta parla di ritorno a una nuova normalità con intere parti delle nostre città “che ricominciano a vivere nella loro pienezza, questo vuol dire consumi, vuol dire reddito, e molto probabilmente un ultimo trimestre boom oltre il 6%, molto probabilmente il tasso di crescita sarà il 6,2-6,3% con un trascinamento molto alto sull’anno prossimo”. Anzi, insiste, E’ molto probabile che il 2022 partendo da questa eredità positiva dia una sorpresa positiva di crescita attorno al 5%, non al 4,5%”, continua. “E’ in atto una grande manovra economica legata alle riaperture e al ritorno in presenza in sicurezza del lavoro”, spiega, “avremo quindi tutto il potenziale di crescita, lavoro, redditi, mobilità”.
di Antonella Scutiero