Regno Unito, Johnson favorevole alla sanatoria per gli immigrati irregolari

Il politico conservatore ha già guidato la compagna per lasciare l'Unione europea nel 2016

WYBOSTON Boris Johnson, ex ministro degli Esteri e favorito nella corsa alla successione della premier Theresa May, è a favore di una sanatoria con cui regolarizzare la presenza degli immigrati senza documenti nel Regno Unito. A un evento di campagna elettorale ha sottolineato che questa via dovrebbe essere condotta in parallelo a un giro di vite sui nuovi arrivi. Per evitare di creare un “fattore di attrazione”.

La proposta di Johnson

Johnson già aveva parlato di un’amnistia quando era sindaco di Londra. Ha detto anche di credere che siano circa 500mila le persone che a Londra vivono da almeno un decennio senza essere registrate. E “senza poter pagare le tasse”. “Non credo sia sensato pensare di poter espellere un tale numero di persone, dobbiamo pensare a come regolarizzare il loro status”, ha aggiunto.

La regolarizzazione dell’immigrazione

“Ciò che propongo – ha proseguito – non farà molta differenza pratica nello stato delle cose esistente: regolarizzerebbe ciò che già esiste”. Ha però aggiunto: “Contemporaneamente dovremmo mostrare che espelleremmo subito le persone che arrivano illegalmente”.

La campagna pro Brexit

Il politico conservatore ha guidato la compagna per lasciare l’Unione europea nel 2016, dominata dalle promesse di controllare l’immigrazione mettendo fine al libero movimento dal blocco comunitario. Lui ritiene che l’immigrazione sia stata fondamentale per rendere Londra e il sudest dell’Inghilterra una zona così dinamica. Ma ha ammesso che molti elettori volevano che ci fosse più controllo e in precedenza ha proposto di verificare che i nuovi arrivati parlassero inglese, avessero determinate competenze e avessero già una proposta di lavoro.

Sì a un sistema di immigrazione controllato

“Ciò che vogliamo è un sistema d’immigrazione controllato in modo democratico, in cui possiamo continuare ad accogliere persone che possano contribuire all’economia del Regno Unito, ma seguendo un sistema di punti sullo stile di quello australiano”, ha aggiunto. Lo scorso anno nel Regno Unito è scoppiato uno scandalo, a proposito dell’espusione di persone che erano immigrate legalmente con i propri genitori dai Caraibi negli anni ’70. Ma non avevano mai regolarizzato formalmente il loro status. “Da ogni punto di vista di compassione e buonsenso su quella situazione, quella era la cosa sbagliata da fare”, ha commentato l’ex sindaco di Londra.

(LaPresse/AFP)

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