TORINO – Boris Johnson supera la prova della mozione di sfiducia e salva la poltrona di primo ministro, ma una spaccatura si delinea all’interno del partito conservatore britannico. Johnson incassa la fiducia di 211 deputati Tory contro 148 contrari (180 voti la soglia per far passare la mozione), su un totale di 359 votanti. Tuttavia, con una maggioranza di soli 63 voti, il malcontento serpeggia all’interno del partito: a non avere fiducia nella leadership di Johnson è oltre il 40%, mentre il 58,8% è a suo favore.
Si tratta di un risultato più deludente di quello conquistato dalla premier Theresa May nel 2018, che allora aveva portato a casa il 63% dei voti. “Posso annunciare che il gruppo parlamentare ha fiducia nel primo ministro”, ha scandito sir Graham Brady, presidente del Comitato 1922 del partito conservatore, dopo aver riferito i risultati della votazione, avvenuta a scrutinio segreto e durata due ore. Per Johnson si tratta di un risultato “decisivo” e “ciò significa che come governo possiamo andare avanti e concentrarci sulle cose che penso siano davvero importanti per le persone”.
Indipendentemente dal risultato, il fatto che un numero sufficiente di legislatori (Brady ha reso noto di aver ricevuto lettere da almeno il 15% dei parlamentari conservatori, 54) abbia richiesto un tale voto rappresenta un momento di svolta per Johnson. È un segno di profonde divisioni tra i conservatori, meno di tre anni dopo che Johnson ha portato il partito alla sua più grande vittoria elettorale degli ultimi decenni. L’ultimo primo ministro a sopravvivere a un voto di sfiducia è stata Theresa May nel 2018, senza però riuscire mai a riguadagnare la sua autorità, dimettendosi in pochi mesi e scatenando una gara di leadership che è stata vinta da Johnson.
Ad alimentare il malcontento contro BoJo lo scandalo sul cosiddetto ‘partygate’, che ha coinvolto il premier e il suo staff per le feste tenute durante il lockdown. L’alta funzionaria Sue Gray nella sua indagine indipendente ha parlato della necessità di assumersi la responsabilità di “fallimenti di leadership e giudizio”. Johnson è stato anche multato di 50 sterline dalla polizia per aver partecipato a una festa, diventando il primo premier sanzionato per aver infranto la legge mentre era in carica. Un numero crescente di conservatori ritiene che Johnson sia ora un ostacolo che li condannerà alla sconfitta alle prossime elezioni, che dovrebbero tenersi entro il 2024.
Rivolgendosi ai deputati conservatori prima del voto, Johnson aveva promesso di “condurvi di nuovo alla vittoria”, mettendoli in guardia dal cadere in un “inutile dibattito fratricida”. “Possiamo andare avanti, possiamo farcela, possiamo essere uniti”, ha aggiunto, ricordando “che forza incredibile possiamo essere quando siamo uniti” e rimarcando che “le persone in questa stanza hanno ottenuto la più grande vittoria elettorale per i conservatori negli ultimi 40 anni sotto la mia guida”, quando il partito si è assicurato una maggioranza di 80 seggi alle elezioni generali del 2019.
Ora BoJo può tirare un momentaneo sospiro di sollievo, dato che per un anno non ci potrà essere un nuovo tentativo di sfiduciarlo. Sempre che le regole del partito conservatore non vengano cambiate.(LaPresse)