NAPOLI (Tommaso Barra) – Uno di fronte all’altro. A 110 metri di distanza. Centimetro più, centimetro meno. Gli occhi del San Paolo su entrambi. Così come, per entrambi, ci sono stati degli applausi scroscianti. Pepe Reina e Mattia Perin. Da una parte il presente che è già passato. Dall’altra l’obiettivo che potrebbe concretizzarsi in un futuro neanche tanto lontano. Intanto, però, la porta del Napoli resta senza un padrone. Per lo spagnolo si tratterà di completare questo campionato. Nove partire per lasciare la sua impronta sulla stagione e, in generale, sull’esperienza quadriennale all’ombra del Vesuvio. Ha già svolto le visite mediche con il Milan, sua prossima tappa italiana alle soglie dei 35 anni. Il San Paolo gli ha comunque tributato un lungo applauso, così come fu in occasione della gara contro l’Atalanta, alla seconda giornata. Quando l’ex Liverpool fu a un passo dall’accettare la corte spietata del Paris Saint Germain. I guantoni cambieranno mani. Quali? Presto per saperlo, non per fissarlo. E in questo, il Napoli sembra non avere troppi dubbi. Il profilo ideale, quello più consono ai parametri societari, risponde al nome di Mattia Perin. Italiano, e non è un dettaglio da poco. Appena 25 anni, età già di per sé appetibile, che per un portiere diventa addirittura ideale. Soprattutto se, alle spalle, ci sono già 168 partite in serie A. E le statistiche sarebbero potute essere diverse se a fermarlo non ci fossero stati due gravissimi infortuni. Fisicamente, oggi, il ragazzo pare a posto. Anche per lui, ieri, l’impianto di Fuorigrotta ha avuto un sapore dolcissimo. I tifosi del Napoli sembrano averlo già adottato a nuovo paladino tra i pali. Quella tifoseria che iniziato a salutare Reina – ringranziandolo per lo spirito col quale ha peronato la causa azzurra, nonostante qualche errore anche macroscopico commesso con la maglia azzurra addosso – è la stessa che ha iniziato a stringere Perin nel proprio consueto e caloroso abbraccio.
