ROMA – Dopo la benedizione a Roma e al mondo di Papa Francesco, dopo il discorso alla nazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo che le opposizioni capitanate da Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno abbassato i toni, a riaccendere la miccia della polemica è Matteo Renzi. Il fondatore di Italia Viva propone la riapertura dei poli produttivi e delle scuole già a maggio. Ma a ‘zittire’ l’ex premier, prima degli altri leader politici, ci pensano gli scienziati: “Una follia riaprire ora“.
Gli scienziati contro Renzi, anche Burioni zittisce l’ex premier
L’ex rottamatore di Firenze prova a guadagnarsi la notizia, non importa a quale prezzo. Sfruttando la grave crisi economico-sociale che accompagna quella sanitaria, Renzi ha prova ad andare controcorrente. Ma sbatte su un muro trasversale capitanato dal mondo scientifico. Fra questi,il virologo del San Raffaele di Milano Roberto Burioni: “Dobbiamo cominciare a pensare a una ripresa delle nostre vite: non possiamo pensare di stare in casa al fine di rimanere in casa per sempre. Però in questo momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve”.
L’intempestività di Renzi: agisce da politico
“Riaprire prima di Pasqua? Governo e Parlamento decidano prima quante vite umane vogliono sacrificare per far ripartire economia. Renzi dalla tragedia di Bergamo non ha imparato proprio nulla”, tuona Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. Insomma, l’opinione diffusa è sulla intempestività delle parole di Renzi. Progettare il futuro, iniziare a immaginare cosa e come riaprire è giusto, dirlo in polemica con le misure anti-coronavirus è valutato come un gesto irresponsabile.