FIRENZE – L’ex segretario Pd Matteo Renzi ci prova a uscire dalla fase di isolamento in cui lo hanno messo i cittadini, ma continua ad ottenere solo diniego e critiche. I suoi post sui social raccontano che la fase calante non è passata, così come non lo è quella del Pd. Un partito senza identità che si appresta a celebrare il congresso con candidati che non riscaldano i cuori.
Pochi seguaci
Stando ai commenti che inondano i post di Renzi, la gente non lo ha perdonato. “Ancora parli”, “Ancora non hai lasciato la politica”, “Perché non hai fatto le cose quando governavi”, “Stai rosicando”. Questo il tenore degli interventi, soprattutto se nel post il senatore critica il governo giallo-verde. Certo c’è anche chi gli dimostra fedeltà assoluta e lo implora di ritornare. Tornare dove non si sa. E’ chiaro che la distanza tra Pd e Renzi è incolmabile, così come lo è il fatto che il primo senza il secondo rischia di non esistere più, neanche come sponge ball per l’ira dei delusi.
Chi parla del congresso?
La scena politica nazionale sembra non voler lasciare spazio alle vicende interne al Pd. In altri momenti storici, il congresso avrebbe quantomeno incuriosito i cittadini. Qualcuno ricorderà quello che vedeva sfidarsi Renzi e Pierluigi Bersani. Stavolta non è così. Maurizio Martina e Matteo Richetti, Nicola Zingaretti, Francesco Boccia, Anna Ascani e Roberto Giachetti. Nessuno di loro è stato in grado fino a questo momento di attirare l’attenzione su di sé. L’occhio di bue resta puntato sul senatore di Scandicci.
Il futuro dem
O ci si inventa qualcosa, o il prossimo segretario dem non avrà nessuna possibilità di sopravvivenza. Proprio come il partito che così indebolito ha poche possibilità di giocarsi al meglio la partita delle elezioni europee.