Roma, 22 nov. (LaPresse) – “L’economia circolare oggi è una realtà cui l’Europa ha dato un quadro normativo chiaro con obiettivi precisi da qui ai prossimi 30 anni, i cui architravi sono la prevenzione nella generazione di rifiuti. Questo possibile anche grazie all’ecodesign e all’innovazione tecnologica nei processi di produzione; l’aumento dei target di riciclaggio; la riduzione del conferimento in discarica. Sentire che il dibattito politico italiano in materia di rifiuti è ancora fermo alla quantità raggiunta di raccolta differenziata. Ciò purtroppo fotografa la situazione del nostro Paese in cui, infatti, mancano incentivi veri e propri per l’economia circolare e un sistema di infrastrutture per la selezione e il compostaggio.
dunque
Sono molte le aziende che già la mettono in pratica, ma non sono sufficientemente sostenute anche in materia fiscale o nel mercato delle materie prime seconde; non si mette in campo una vera politica industriale del riciclo e i decreti sull’end of waste non vedono la luce. Il Paese deve uscire dalla logica del rifiuto inteso come costo per la collettività. Perciò ci fa pensare che lo sviluppo dell’economia circolare significa maggior competitività del sistema Paese e rispetto dell’ambiente. Mi auguro che il governo smetta quanto prima di fare dei rifiuti materia di scontro e di propaganda politica. Così che cominci a pensare che la soluzione e’ soltanto la messa in pratica di una vera economia circolare”. Così, Simona Bonafe’, eurodeputata del Pd intervenendo oggi a Roma al convegno “L’economia circolare in Italia, potenzialità e ostacoli” organizzato dal Circular Economy Network promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile.