E’ iniziato, subito sospeso e poi ripreso. Non decolla il Consiglio dei ministri chiamato a discutere sulla riforma della giustizia e Autonomie. Nella prima parte dell’incontro sono state affrontate alcune leggi regionali che bisognava impugnare con urgenze, lo scioglimento di un Comune e le proroghe al commissariamento di otto municipi. Ma lo stop è arrivato quando si è cominciato a parlare delle proposte del ministro Bonafede.
La riforma sulla giustizia divide il governo. Formalmente, hanno fatto sapere da Palazzo Chigi, alla base della pausa c’erano ragioni tecniche. Al di là delle procedure c’era la necessità di tenere riunioni politiche. Ed infatti Matteo Salvini si è visto con Giulia Bongiorno per tracciare la linea del Carroccio.
Prima dell’inizio del Cdm, il premier Giuseppe Conte aveva incontrato Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Però, a quanto pare il vertice a tre, almeno per ora, non ha allentato la tensione che sta attraversando l’esecutivo.
Il ministro degli Interni era stato duro nel commentare le proposte di Boanfede: “Serve più coraggio, la riforma è acqua fresca”.