Riforme, Brunetta: “Su Mes e Unione bancaria l’Italia rischia di perdere la trattativa”

"C'è un importante tema finanziario che dovrebbe allarmare il Governo giallorosso, quello della riforma dei trattati economici europei (MES, unione bancaria e bilancio europeo).

Foto LaPresse - Stefano Costantino

ROMA– “C’è un importante tema finanziario che dovrebbe allarmare il Governo giallorosso, quello della riforma dei trattati economici europei (MES, unione bancaria e bilancio europeo). Dopo la vittoria italiana al Consiglio Europeo di dicembre, nel quale il nostro paese ha ottenuto un rinvio della firma del trattato MES, per effetto del pressing esercitato in Parlamento da tutta l’opposizione unita, il tema è passato in sordina e il Governo non ne ha più parlato. Forza Italia ha più volte esortato l’Esecutivo a darsi da fare, per scrivere in tempo utile delle controproposte da presentare ai tavoli negoziali, con gli opportuni passaggi parlamentari, in maniera da non farsi prendere in contropiede dai falchi europei, che vogliono la chiusura immediata”. Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.

Il rischio

“Purtroppo, tutto questo non è stato fatto ed ora l’Italia rischia di perdere la partita. In una lettera scritta dal presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno lo scorso 30 Gennaio, successiva alla riunione del 20 Gennaio, il presidente ha infatti ribadito che sulla riforma del Mes, l’accordo in linea di massima è stato già raggiunto e gli aspetti sostanziali non possono più essere messi in discussione, specificando che, una volta definiti alcuni dettagli relativi allo status legale dello statuto delle Clausole di Azione Collettiva (CACs), nella riunione del prossimo marzo si arriverà all’accordo finale, sulla base dell’accordo già raggiunto a dicembre, ovvero quello precedente alle richieste avanzate dal Governo Conte. In sintesi, il trattato MES sarà sottoscritto il prossimo mese. Una mossa che spiazza l’Esecutivo italiano, il quale non sembra aver nemmeno presentato proposte tecniche di modifica – si aggiunge – Anche sulla questione dell’Unione bancaria, il presidente Centeno ha fissato, per la prima volta, una data precisa, quella del 2024, confermando l’impianto dell’accordo, sul quale c’è la grossa questione della riduzione del quantitativo di titoli di Stato detenuti in portafoglio dalle banche, che potrebbe causare problemi al nostro sistema bancario e al nostro debito pubblico. Anche su questa questione, il Governo non sembra aver fornito proposte concrete, lasciando la conduzione delle trattative agli altri paesi. Infine, il fatto che le due riforme vengano fatte in anni diversi dimostra come la logica del “package approach”, ovvero dell’approvazione dell’insieme delle misure in un unico momento, avanzata sempre dal Governo Conte, è totalmente fallita. Si procederà invece per step successivi, pensando prima a mettere al sicuro il MES e poi all’Unione bancaria, sulla quale, a questo punto, il Governo italiano non avrà più alcun potere contrattuale”.

LaPresse

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