RIMINI – È stato arrestato il presunto autore del tentato omicidio di un ragazzo di 19 anni, a Viserba di Rimini, lo scorso 22 aprile.
I carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Rimini hanno arrestato in un Comune della provincia bolognese, in esecuzione all’ordinanza di misura cautelare personale, richiesta dalla Procura della Repubblica di Rimini ed emessa dall’Ufficio gip un diciannovenne albanese gravemente indiziato del delitto di tentato omicidio di un suo coetaneo.
Il provvedimento cautelare è frutto dell’indagine scattata a seguito dell’episodio avvenuto nel pomeriggio del 22 aprile quando a Viserba di Rimini, il Carabinieri del Nucleo Radiomobile erano intervenuti in Via Polazzi ove poco prima, nelle adiacenze del sottopasso pedonale di via Manzoni, un giovane, al culmine di un litigio causato apparentemente da futili motivi, era stato attinto da due fendenti con arma da taglio, di cui uno all’addome ed uno alla coscia destra. Immediatamente soccorso da personale del 118, la vittima veniva trasportata per le cure del caso all’ospedale “Bufalini” di Cesena (FC), in prognosi riservata e pericolo di vita.
Nell’immediatezza venivano svolti i rilievi tecnici del caso che, corroborati dalle testimonianze dei presenti al fatto di sangue, nonché da celere e mirata attività info-investigativa immediatamente posta in essere dai Carabinieri di Rimini, nella quale ci si è avvalsi anche di sistemi tecnologici. L’attività, svolta sotto la direzione dalla Procura della Repubblica di Rimini, hanno permesso di individuare, nonostante la reticenza iniziale della parte offesa che non intendeva collaborare con gli investigatori, il presunto autore del gesto criminoso che, si accertava nel corso delle indagini, si era immediatamente allontanato da Rimini ove lavorava, facendo ritorno nel bolognese per far perdere le proprie tracce. La perquisizione effettuata all’interno dell’appartamento in cui il giovane era ospite di un amico, ha permesso il rinvenimento di di un coltello a serramanico, avente lama di 8 cm. e manico di 12 cm., verosimilmente utilizzato per l’attacco.
Dopo l’arresto il giovane è stato condotto presso il carcere della “Dozza” di Bologna.
(LaPresse)