Rimini, XL edizione del Meeting: nacque il tuo nome da ciò che fissavi

La manifestazione che prende ispirazione da una poesia di Karol Wojtyla

Foto LaPresse - Massimo Paolone

ROMA – ‘Nacque il tuo nome da ciò che fissavi’ è questo il titolo della XL edizione 2019 del Meeting di Rimini. “I quarant’anni del Meeting? Sono stati anni in cui parole come incontro, dialogo, identità, costruzione comune, bellezza, creatività non sono stati solo temi di dibattito. Ma esperienze condivise tra centinaia di migliaia di persone”, commenta Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, sulla manifestazione che prende ispirazione da una poesia di Karol Wojtyla.

Al via la XL edizione del Meeting di Rimini

La kermesse è stata presentata a Roma da Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, monsignor Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, da Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, e dalla presidente Emilia Guarnieri. Da Parigi si è collegato Enrico Letta, presidente dell’Istituto Jacques Delors. “Il titolo del Meeting di quest’anno ‘Nacque il tuo nome da ciò che fissavi’ indica un’urgenza – ha esordito Emilia Guarnieri – l’urgenza di persone che hanno un nome, un’identità certa. E consapevole della propria irriducibile natura di uomini. Indomabili nel difendere questa natura prima delle proprie idee”.

Gli obiettivi

Secondo la presidente del Meeting “oggi non è ragionevolmente immaginabile costruire benessere, convivenza e democrazia senza ricostruire relazioni ad ogni livello tra le persone. Anche il Meeting vuole contribuire a questo, favorendo occasioni di dialogo, di incontro, di valorizzazione delle socialità intermedie e mostrando esempi positivi in atto”.

Giorgetti ha ricordato le riforme del governo

Il sottosegretario alla Presidenza con delega allo sport Giancarlo Giorgetti, già presente al Meeting 2018 nell’ambito dell’Intergruppo per la Sussidiarietà (confermata la presenza anche per questa edizione). Oltre a rallegrarsi per il quarantesimo anniversario della manifestazione, si è soffermato sul tema sportivo, che quest’anno al Meeting ha un rilievo superiore alle precedenti edizioni, con la presenza di numerosi campioni. Giorgetti ha ricordato le riforme che il governo ha introdotto nel mondo e nell’organizzazione dello sport e ha ricordato i traguardi raggiunti. Ultimo dei quali la vittoria di Milano e Cortina per le Olimpiadi invernali 2026.

Il Meeting festeggia 40 anni

“In 40 anni il Meeting è stato luogo di incontro e di costruzione di ponti. Il Meeting ha aiutato il dialogo e contribuito a rompere le diffidenze a livello europeo e mondiale”, le parole di Enrico Letta.

“Oggi che i muri hanno ripreso ad alzarsi e la voglia di dialogo è più debole rispetto allo scontro e all’affermazione di sé, c’è bisogno in Europa come in Italia di più Meeting. Lo spirito del Meeting deve diffondersi e abbattere i nuovi muri, a partire da questo nuovo clima di ostilità, interno all’Europa, tra Est e Ovest. Come negli anni Ottanta quando, attorno alla magnifica avventura umana e cristiana di Giovanni Paolo II, il Papa polacco, il Muro tra Est e Ovest cominciò a sgretolarsi. Con lo stesso spirito bisogna combattere i nuovi muri e far vincere lo spirito di dialogo”. In sintonia anche le dichiarazioni di monsignor Zuppi, che nel suo intervento ha fornito alcuni spunti sul titolo del Meeting e sul valore di questo evento nel contesto culturale e generale e in particolare nella situazione della Chiesa oggi.

Un’opportunità per riflettere sul presente e il futuro

“Il Meeting è da sempre una straordinaria opportunità per riflettere sul presente e il futuro dell’Italia e del mondo”, ha aggiunto Enrico Giovannini. «L’attenzione posta nell’edizione di quest’anno sui temi dello sviluppo sostenibile non solo è giustificata dalla gravità della situazione attuale e dai rischi di catastrofi che gli scienziati sottolineano. Ma coglie la necessità di un cambio di paradigma dell’attuale modello di sviluppo, come ha sottolineato tante volte Papa Francesco”.

(LaPresse)

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