MOSCA (RUSSIA) (LaPresse/AFP) – Le salme dei tre giornalisti russi uccisi lunedì scorso in Repubblica Centrafricana sono state riportate in Russia. Lo ha fatto sapere la procura di Mosca. I tre, Kirill Radtchenko, Alexandre Rastorgouïev e Orkhan Djemal, indagavano sul gruppo di sicurezza privato Wagner. E sulle sue presunte attività segrete del governo di Mosca nel Paese africano. Sui loro cadaveri saranno condotte autopsie, per “stabilire la causa della morte” e per “stabilire le circostanze del reato“. Mentre varie persone vengono ascoltate, hanno affermato le autorità.
Secondo l’agenzia di stampa Interfax, le salme sono arrivate in mattinata all’aeroporto Mosca Seremetevo
Il reporter di guerra Djemal, il documentarista Rastorgouïev e il cameraman Radtchenko sono stati uccisi mentre conducevano un’inchiesta sul gruppo Wagner. Gruppo specializzato nell’invio all’estero di mercenari, per conto del Centro di gestione delle indagini. Progetto lanciato dall’oppositore russo Mikhaïl Khodorkovski, in esilio nel Regno Unito.
Secondo il ministero degli Esteri russo, i tre professionisti “sono stati attaccati da due persone non identificate, che volevano derubarli, e sono stati uccisi perché hanno tentato di resistere“. A marzo, Mosca aveva annunciato di aver inviato in Repubblica Centrafricana cinque ufficiali e 170 istruttori civili, che secondo vari esperti sarebbero appartenuti al gruppo Wagner. Mosca non ha mai ammesso il ruolo di quest’ultimo nei conflitti, né le perdite di combattenti uccisi. Dall’inizio del 2018, la Russia ha dispiegato istruttori militari in Repubblica Centrafricana, consegnato armi all’esercito nazionale e garantito la sicurezza del presidente, Faustin-Archange Touadéra, il cui consigliere per la sicurezza è un russo.