NAPOLI – A Caivano la vendita si sposta anche nel centro storico. Il drone dei carabinieri monitora la città e scova una piazza di spaccio. Curiosa la via di fuga ideata dai pusher: 4 denunciati, sequestrati cento proiettili, hashish e migliaia di euro di denaro “sporco”. Il verde è un colore ricorrente nella città di Caivano ma questa volta il cemento dei celebri palazzoni popolari c’entra nulla. Il fermento attorno alle strade che prendono il nome di specie floreali, quello attorno alle piazze di spaccio ritenute a ragion veduta le più “floride” del vecchio continente, si è affievolito. Via delle Magnolie, dei Lillà, viale Margherita, Dalia, Orchidea sono costantemente coperte dalla pressione dei carabinieri.
Pochi gli spiragli, poca la luce e – volendosi mantenere sulle similitudini floreali – poco nutrimento per gli affari. Lo spaccio si sposta perché l’economia illegale deve riprendersi, anche sotto i colpi delle fiamme d’argento. Dunque, il verde. Non quello del Parco Verde ma quello di un portone blindato e scorticato di una piccola corte condominiale. Un market della droga in via Cairoli, nell’affollato centro storico della città. Dove le case si prendono a spallate, una incollata all’altra. Anche lì la luce è fioca ma fa gioco ai pusher. I carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno monitorato per molte ore la zona, sapevano che la vendita di droga era rallentata ma non ferma.
Grazie all’occhio elettronico di un drone hanno sorvolato la città, mappando ogni possibile rifugio per spacciatori e acquirenti. Lo hanno trovato proprio nella stradina a ridosso di via Garibaldi. Curioso il movimento di persone su uno dei tetti. Lento e circospetto, come quello di vedette attente. Così hanno concentrato gli sforzi e, alle prime luci dell’alba, hanno avviato il blitz circondando l’area e passando anche dai tetti. A colpire è stata l’organizzazione della “piazza”. Diversi i locali utilizzati, lo stupefacente venduto attraverso la feritoia del portone verde descritto appena qualche battuta fa.
Il cliente chiede quantità e varietà, ne paga il prezzo infilando la banconota nella feritoia e riceve la merce. Poi via al prossimo in fila. Tutto in pochi secondi, non c’è tempo per i convenevoli. Per fuggire, i pusher concepiscono un metodo creativo. Nella corte condominiale, a diversi metri dal punto-vendita, una finestra al piano strada. Coperta da una grata apparentemente impenetrabile. Solo dall’esterno perché nel quarto dell’intelaiatura c’è un piccolo varco per darsela a gambe.
I carabinieri trovano negli svariati locali 4 persone, saranno denunciate tutte per spaccio di droga e ricettazione. Sequestrati 200 grammi di hashish, 100 proiettili cal. 38 special, 34mila euro in contante e un sofisticato sistema di videosorveglianza. Gran parte del materiale rinvenuto era occultato proprio sul tetto individuato attraverso le lenti del drone. Anche i locali sono stati sequestrati. Controlli di questo tipo continueranno anche nei prossimi giorni.