CLEVELAND (gp) – Aggressività e gioco di squadra ritrovato. Questa la ricetta che ha regalato ai Cleveland Cavaliers una netta vittoria sui Boston Celtics (116-86) in gara 3 delle finali della Eastern Conference Nba. Naturalmente è stato determinante il contributo di un sontuoso LeBron James, autore di assist incredibili (12) oltre che di 27 punti. Ora la serie è sul 2-1 per la franchigia biancoverde. Ma la sfida è decisamente riaperta.
Basta un tempo ai Cavs per chiudere la contesa
Gara mai in discussione. I Cavs partono col piede schiacciato sull’acceleratore trascinati da George Hill (11 punti nel solo primo parziale). I Celtics sono apparsi stranamente scarichi. Poca energia in difesa, niente aggressività in attacco. Inevitabile finire schiacciati da LeBron James che stavolta è stato supportato anche dal resto della squadra. Molto bene Kevin Love in diversi tratti della partita, ottima la prova sotto canestro di Tristan Thompson, che ha decisamente dominato la scena al rimbalzo. Irriconoscibile, tra gli ospiti, Horford. Rozier ha tirato tutto quello che poteva, con alterne fortune. Non è bastato un Tatum da 18 punti per restare aggrappati all’incontro. La contesa, di fatto, è finita già sul 61-41 dell’intervallo lungo.
Fattore LeBron, ma occhio all’orgoglio Celtics
Coach Lue può esultare, la serie non è chiusa e le Finals per i Cavs non sono più una chimera. La rimonta, però, non è completa. Cleveland deve assolutamente impattare in gara 4 per poi tentare di strappare almeno una vittoria in trasferta. Non sarà facile anche perché Boston non sarà quella vista questa notte. I cavalieri dell’Ohio in ogni caso puntano forte sulla voglia di impresa di un LeBron mai sazio, che sta caricando i compagni di squadra come non mai dal punto di vista del gioco oltre che da quello emotivo. Ora l’attenzione degli appassionati Nba è tutta concentrata sulla terza sfida tra Warriors e Rockets, in programma alle 2 del mattino ora italiana. La serie è sull’1-1, regna l’incertezza. I campioni in carica dopo aver ribaltato il fattore campo non vogliono sbagliare. Harden, però, non è d’accordo. Curry e Durant sono avvisati ma non hanno alcuna intenzione di cedere l’anello.
