ROMA – Non ce l’ha fatta Emanuele Crestini, il sindaco di Rocca di Papa, rimasto gravemente ferito nell’esplosione del 10 giugno. Come il suo stretto collaboratore Vincenzo Eleuterio, morto domenica scorsa per le ustioni e i fumi respirati, anche il primo cittadino era sul posto. Quando il boato e le fiamme hanno distrutto la facciata del palazzo comunale in Corso Costituente, nel piccolo centro vicino a Roma. Ed ha scelto di essere l’ultimo ad uscire per mettere in salvo tutti. È deceduto nella notte, all’ospedale Sant’Eugenio, dove era ricoverato nel reparto grandi ustionati da undici giorni.
Unanime il cordoglio di politica e istituzioni a cominciare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che parla di un “esempio di coraggio, altruismo e generosità nei confronti dei concittadini”. Il vicepremier Matteo Salvini propone la medaglia d’oro per il “sindaco eroe”. Mentre il presidente dell’Anci Antonio Decaro evidenzia: “Ha messo in salvo le persone che erano nel palazzo comunale al prezzo del sacrificio estremo”.
L’intervento del presidente della Repubblica
Intanto prosegue l’inchiesta della procura di Velletri su tre uomini indagati per duplice omicidio colposo, disastro e lesioni colpose.
Si tratta del geologo a cui il Comune aveva commissionato uno studio per la ricerca di presunte cavità naturali presenti sotto all’edificio che ospita tutti gli uffici dell’amministrazione cittadina. Lo studio aveva come obiettivo quello di valutare la sicurezza e la stabilità del palazzo che l’esplosione ha reso inagibile.
Indagato anche il titolare della ditta privata incaricata di effettuare le perforazioni e il fratello di quest’ultimo.Che era sul posto per eseguire i lavori quando è stata recisa la conduttura che ha causato la fuga di gas. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore capo di Velletri, Francesco Prete, hanno posto sotto sequestro giudiziario il palazzo comunale e affidato una consulenza. Per approfondire la dinamica dell’incidente, nel quale, oltre alle due persone decedute, ne sono rimaste ferite altre 14.
Alessandra Lemme (LaPresse)