Roma, 21 giu. (LaPresse) – Si apre stamani, nel tribunale di Roma, il processo che vede imputata per falso Virginia Raggi. La vicenda è legata alla nomina di Renato Marra, fratello dell’ex capo del personale Raffaele. Questo nel 2016 venne messo a capo del Dipartimento turismo del Campidoglio. Nel fascicolo, Raggi, che con tutta probabilità non sarà in aula, è accusata per aver dichiarato alla responsabile anticorruzione del Campidoglio, di aver deciso, lei sola, ogni dettaglio di tale scelta. Senza consultare il fratello del candidato che all’epoca era il suo braccio destro a Palazzo Senatorio. Questa circostanza appare palesemente smentita dalle chat, tra la sindaca e Raffaele Marra, nelle quali Raggi rimprovera al suo strettissimo collaboratore di averla ‘messa in imbarazzo’ per aver scelto il fratello senza consultarla. Nell’ambito della stessa indagine viene giudicato per abuso di ufficio, in un processo a parte, Raffaele Marra, già a giudizio per corruzione insieme all’imprenditore Sergio Scarpellini.
le indagini
È una settimana complessa per la sindaca, stretta tra audizioni testimoniali, processo a Clodio e le polemiche seguite agli arresti dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma. Raggi è stata audita dai magistrati due volte in quattro giorni (venerdì e lunedì) come testimone, dopo l’arresto per corruzione del suo ex collaboratore, esperto di ‘vicenda stadio’, Luca Lanzalone. Ieri è stata la volta del direttore generale di Roma Capitale, Franco Giampaoletti, sentito come persona informata sui fatti: è presumibile che anche lui sia tornato, dopo l’audizione di venerdì, sui rapporti del Campidoglio con l’ex presidente di Acea. Le opposizioni criticano ferocemente la sindaca per l’ennesimo collaboratore finito sotto i colpi di un’inchiesta giudiziaria e nella polemica politica finiscono anche i ministri della Giustizia Alfonso Bonafede e dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro per aver presentato alla prima cittadina l’avvocato di Genova molto vicino al M5S.