Roma, 13 mar. (LaPresse) – Un finanziere di Caserta è finito ai domiciliari per una vicenda di corruzione. L’uomo avrebbe chiesto al titolare di un’impresa di Pomezia, 5000 mila euro e l’assunzione del figlio della compagna, in cambio di ‘protezione’ su una serie di controlli già programmati sull’impresa.
L’inchiesta delle fiamme gialle di Pomezia, coordinata a Roma dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Antonio Clemente, è scattata nel febbraio scorso dopo la denuncia dello stesso imprenditore coinvolto nei fatti. “Hai 5000 buoni motivi per farlo”, avrebbe detto il finanziere, accusato di tentata concussione, per convincere l’imprenditore a pagare.