Roma: Gualtieri espugna Roma e stacca Michetti di 20 punti

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 18-10-2021 Roma Amministrative - Comitato Roberto Gualtieri Nella foto Roberto Gualtieri

ROMA – A urne chiuse una vittoria mai in discussione, un successo netto anticipato subito dai primi exit poll e poi consolidato dai dati del Viminale. Roberto Gualitieri è il nuovo sindaco di Roma, e siederà nello studio di Palazzo Senatorio che negli ultimi cinque anni ha visto inquilina Virginia Raggi. Lo sfidante nella corsa al Campidoglio, Enrico Michetti, non è riuscito a confermarsi in testa come al primo turno. Anzi, ha subito un sorpasso bruciante certificato dai numeri.

Il candidato del centrosinistra chiude la partita superando il 60% dei voti (565.352 contro i 374.577 dell’avvocato scelto dal centrodestra), guadagnando oltre 265mila preferenze rispetto alla prima tornata, frutto anche dei pubblici endorsement arrivati da Carlo Calenda e dai big del M5S, Giuseppe Conte in primis. Magro, magrissimo invece il contributo a Michetti dagli elettori che non lo avevano inizialmente scelto: appena 40mila voti in più al ballottaggio, rispetto al bottino di partenza.

Insomma, l’appello del ‘tribuno’ radiofonico su cui aveva puntato Giorgia Meloni agli elettori di Calenda e Raggi alla fine è caduto sostanzialmente nel vuoto. Ad emergere a fine giornata è invece un altro dato eloquente, quello dell’astensionismo visto che a recarsi ai seggi è stato appena il 40,68% degli aventi diritto. Al primo turno l’affluenza era stata del 48,54%, e dunque si è registrato un calo di ben 8 punti percentuali.

“Dovremo lavorare perché si superi questo astensionismo, che ci addolora – annuncia subito Gualtieri -. Vogliamo costruire una bella politica partecipata, e da oggi inizia una fase in cui la nostra apertura sarà piena a tutti coloro i quali vogliono partecipare al riscatto di Roma”. “Sarò il sindaco di chi mi ha votato ma anche di chi non mi ha scelto. Sarò il sindaco di tutta la città”, aggiunge quindi, spiegando che la Capitale deve essere “alla testa della rinascita del Paese”.

Il deputato dem, che adesso lascerà il suo posto alla Camera, si rivolge “alle forze sociali ed economiche, perché è il momento di realizzare quel Patto per lo sviluppo, l’occupazione e il rilancio della città”. Per l’ex ministro, festeggiato in piazza Santi Apostoli alla presenza del segretario del Pd Enrico Letta e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, fare il sindaco “è un onore grandissimo e una grandissima responsabilità”. “Tremano le vene ai polsi – confessa -, ma sono anche molto fiducioso perché ho sentito una città che vuole ripartire e riscattarsi. Io ci metterò tutto il mio impegno”.

Impegno che non è bastato a Michetti per aggiudicarsi la posta in palio. “Abbiamo dato il massimo e in queste condizioni abbiamo fatto quello che si poteva. L’esito è laconico”, ammette dalla sede del comitato elettorale in una conferenza stampa lampo (un paio di minuti appena e senza rispondere alle domande dei giornalisti) in cui si complimenta con Gualtieri, anche telefonicamente, augurandogli i migliori buon lavoro “per un incarico prestigioso e che si preannuncia comunque molto difficile”.

Di sicuro per l’avvocato è stata durissima tutta la campagna elettorale, culminata con l’atto vandalico andato in scena nella sede del comitato. “Spero che in futuro il clima sia diverso, di maggiore serenità – afferma -, volto alla buona amministrazione, con al centro i programmi e non vicende di carattere nazionale che possono influenzare il voto all’interno della comunità”.(LaPresse)

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